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2 buoni motivi per curare un blog

Da Marcofre

2 buoni motivi per curare un blog

 

I blog non se ne sono mai andati. Dati per morti (come il rock) almeno una volta all’anno, alla fine si torna sempre a parlare di essi, magari per annunciare la loro morte prossima ventura.
Ho scritto nel titolo “2 buoni motivi”, ma credo che possano (e debbano) essere di più. Però quelli che ho individuato mi paiono i più interessanti, e forse persino i più importanti. Se per esempio ritieni che ce ne siano altri, be’, aggiungili nei commenti!

Senza blog (letterario) ho comunque successo!

Una delle critiche che si muovono a quanti proclamano la necessità di un blog, è che esistono diversi esempi di persone che senza questo strumento, e con una pagina di Facebook, raggiungono buoni consensi, o addirittura ottimi
È vero.
Questo dunque dimostra l’inutilità del blog.
È sbagliato. O comunque non sarei così deciso in questa affermazione.
Ricorda che ci sono persone che hanno successo senza stare su Facebook, o in Rete.
Ma il punto non è qui, bensì un po’ altrove. Vale a dire nel tipo di conversazione che vuoi stabilire con i tuoi lettori. Devi, a mio parere, decidere prima cosa vuoi ottenere, dove vuoi andare, e a questo punto fai la tua scelta.

2 buoni motivi per curare un blog

Ti faccio notare la presenza del verbo “curare” perché la chiave di tutto, o quasi, è proprio nella cura che metterai in quello che scrivi. La regola è sempre la stessa: non avere fretta e soprattutto quando non hai niente da scrivere (da dire), taci. Ferisce l’amor proprio? In giro c’è un sacco di gente che non ha niente da dire, e ha sempre la lingua in azione? Pazienza. Alla fine devi decidere se seguire degli esempi, o essere un esempio.
Quali sono però i motivi per curare i contenuti di un blog letterario?
Provo a rispondere.

Combattere la dispersione

Il difetto del Web è che induce il singolo a essere un po’ dappertutto. Già questo è un errore: devi compiere delle scelte, decidere se e dove stare: Twitter? Twitter e Facebook? Solo il secondo? E se invece scegliessi il primo?
Qualunque sia la tua risposta, il blog ha il pregio di evitare la dispersione dei contenuti, ecco perché è importante. Al suo interno il lettore troverà ciò di cui ha bisogno. Per esempio saprà chi sei (nella speranza che tu abbia curato un po’ la sezione “Chi sono”). Conoscerà i tuoi interessi, che spero siano leggermente più profondi di “Compra il mio libro! Compra il mio libro! Compra il mio libro!”.
Il lettore lo sa che vuoi vendere. Però è a caccia di materia grigia, e alla borsa di Chicago il suo prezzo ha raggiunto quotazioni stellari.

Una voce autorevole


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