Ad una prima analisi, risulta illeggibile la lettera d’addio che il carabiniere ha lasciato sul cruscotto. Nonostante sia miracolosamente scampata alle fiamme.
Un suo collega dell’ufficio investigativo dell’Arma dichiara sgomento: “Io gliel’avevo detto di prenderla col climatizzatore.”
I vigili del fuoco, rimosso lo sportello, hanno rinvenuto il corpo ancora parzialmente integro. Poi si è aperto l’airbag.
La tragedia si allarga, adesso si teme la carneficina: a poche ore dal fatto, già morti altri due colleghi del brigadiere nel tentativo di ricostruire le dinamiche dell’incidente.
La questura, zelante, non esclude nessuna pista: “Attendiamo che qualcuno butti giù una rivendicazione credibile; nel frattempo, per noi, è un attentato terroristico di matrice anarchica, o islamica.”
A pochi minuti dalla tragedia, nasce il gruppo Facebook: ‘Carabinieri che si danno fuoco nell’auto per uscire dall’euro.’
Ha fatto il giro del web il suo ultimo twit: #carsan5stelle: “Certo che si può!” lasciato nel thread ‘Si possono fare le fiamme con i peti?’ del meetup locale.
Quarantanovenne arso vivo nella sua utilitaria. E questo non era nemmeno disoccupato.
Un gruppo di giovani precari ha fatto il possibile per estrarre in tempo il corpo dall’abitacolo ma purtroppo, quando ci sono riusciti, i ragazzi hanno dovuto constatare che era carbonizzato ed assolutamente immangiabile.
La tragedia giunge curiosamente a sole ventiquattr’ore dal lancio dell’ultima promozione FIAT: ‘L’automobile la paghi tu, la benzina la paghiamo noi!’
Nascono le prime ipotesi nell’ambiente complottologo sul web:
Suicidio?
Omicidio?
Sacrificio rituale?
Fracking?
HAARP?
Abduction?
Ricatto dei poteri forti?
Ipnosi collettiva?