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元気になって

Creato il 20 gennaio 2013 da Automaticjoy

元気になって

Il faccione di Kitano che mi dà il buongiorno appena fuori casa

Vergognosamente, non ho scritto nemmeno un post da quando ho rimesso piede in Giappone. Non è stato un rientro idilliaco, la breve pausa natalizia in Italia mi ha lasciato una gran nostalgia di casa e delle persone che ho lasciato, come quando assaggi un boccone solo di un piatto buonissimo e poi vorresti divorarlo tutto, ma devi metterlo da parte per un altro momento. L'idea di avere davanti altri nove lunghi mesi lontana da quelli a cui voglio bene è dura, ma allo stesso tempo non potrei sopportare altri viaggi faticosi con scali a Dubai in preda alla tristezza, con la voglia di andare avanti, o tornare indietro, ma un senso di totale repulsione per quell'attesa.
Forse è anche il clima freddo, tendente al grigio, che non dona per niente a Kyoto, a indispormi e rendermi pigra e apatica. Non viene granché voglia di girare per templi e immortalarli in questa mezza luce inutile, circondati da una natura spoglia e senza nemmeno una spolverata di neve a risaltare angoli e curve.

元気になって

Kyoto tower in autunno

Mi mancano i cieli azzurri dell'autunno. Non vedo l'ora che arrivi la primavera.
Mi sa che un po' si nota che non sono in grande spolvero, perché i miei compagni di scuola svedesi continuano a dirmi 元気になって genki ni natte, tirati su, allora sorrido e sono contenta che qualcuno si preoccupi almeno un pochino per me. Non so se ve l'avevo detto, ma credo che la Svezia abbia deciso di colonizzare il Giappone.
Sono un po' scoraggiata dalla mia incapacità a parlare come vorrei. Mentre nei test vado sempre bene, quando è ora di utilizzare nel concreto le cose che ho studiato sui libri mi blocco. Ci sto lavorando su, cercando di conoscere più giapponesi e di chiacchierarci senza preoccuparmi troppo della grammatica. Ho iniziato a dare mini-lezioni di italiano a un ragazzo che in cambio mi insegna le basi dello 書道 shodou, la calligrafia. E una sera sono andata al karaoke con giapponesi sconosciuti, cantando brani scelti da loro e cercando di seguire le parole in hiragana, ovviamente impappinandomi, ma senza nemmeno vergognarmene troppo. I piccoli progressi sono sempre un inizio.
Parlando di karaoke, l'argomento della settimana è il mio compleanno (sabato prossimo), o meglio la serata cantereccia in occasione del mio compleanno, alla quale sono invitate persone a caso, metà delle quali non ho idea di chi siano. Gli onnipresenti svedesi promettono che sarà epic immaginando già la party room del Rainbow come il loro personale Valhalla. Mi piace il loro entusiasmo, è contagioso e mi fa bene.
La domenica è un giorno un po' inutile anche qui, quindi per adesso mi impacchetto nella copertina rosa che mi ha comprato Iwai (il pardone di casa), ascolto i Cure e aspetto la chiamata su Skype che darà un senso alla giornata.
P.s. Pensavo di iniziare a scrivere dei mini-post, che mi permettessero di pubblicare più spesso senza lasciare il blog a se stesso per giorni e giorni. Se qualcuno ha curiosità su argomenti specifici, o domande qualsiasi da pormi, si faccia avanti che ho bisogno di idee!

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