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20. Brasserie

Creato il 03 aprile 2012 da Fabry2010

Pubblicato da fabrizio centofanti su aprile 3, 2012

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Sembra facile girare per Parigi. Sei una specie di fantasma che nessuno riconosce. Un negozio di sushi: Dio ce ne scampi. Ha la saracinesca chiusa, avrà fallito? E tu? Non è arrivato il momento di cambiare? Una tabaccheria con la tenda rossa e nera: chiusa anche questa! Ma cos’ha la città? Ha saputo che saresti arrivato proprio oggi? Procedi come l’uomo invisibile tra gente che non ti guarda in faccia.Spunta una brasserie con la tenda verde arrotolata: c’è anche il bar tabacchi. Un miracolo, per te che sei in crisi di astinenza. Ti accorgi di qualcuno che ti fissa, seduto al tavolino: l’unico di cui hai incrociato gli occhi, in tutta la città. Ha una maglietta blu, con una scritta bianca che non riesci a decifrare: sarà la stanchezza, l’aereo avvitato in carambole di vuoti d’aria, o il pensiero di Veronica che vende libri e si chiede dove sei.
- Da dove viene?
- Dall’Italia.
- Anch’io vengo da lì.
- Sono un po’ stanco, un viaggio complicato.
- Non mi sono mai fidato degli aerei.
- Neanch’io, come delle donne.
- Cos’hanno in comune aerei e donne?
- Fanno scarti improvvisi: chiedi qualcosa e rispondono sempre a modo loro.
- Delusioni sentimentali?
Perché ha attaccato discorso? Ti ispira fiducia, contrariamente al solito.
- Si sieda, prendiamo qualcosa insieme.
E’ possibile lasciarsi andare con qualcuno senza essersi mai visti? Chissà perché, ti tornano in mente le scritte sopra i muri, i messaggi affidati agli angoli di strada, alle pareti di bagni pubblici o case diroccate.
- Molti negozi sono chiusi.
- Come le donne: le porti a spasso in lungo e in largo e ti sbattono la porta in faccia all’ultimo momento.
- A me è capitato con una bambina.
Ti guarda storto.
- Che ha capito? Ero un bambino anch’io. Le ho chiesto il nome mille volte, non me l’ha mai detto. Mi è sembrato d’incontrarla di nuovo, dopo tanti anni. Non ho avuto il coraggio di chiederle se fosse lei.
- Sono cose che si scoprono per caso. Magari passeggiando in riva al mare e scoprendo una scritta con i vostri nomi e un cuore attraversato da una freccia. Lei come si chiama?
- Romolo.
- Noti un grumo d’inchiostro che ti attira per chissà quale ragione, ti avvicini e leggi: Romolo, sei la mia vita.
- Non mi è capitato, ma sarebbe bello. Lei come si chiama?
L’uomo con la maglietta blu è improvvisamente assorto, come fissasse il palazzo di fronte, ma si capisce che va oltre, sta pensando ad altro.
- Io mi chiamo Fofner.


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