Vista la mia malcelata passione per le liste eccovi anche quella riguardante le mie canzoni dell'anno passato. Non sono necessariamente pezzi usciti nel 2011 ma hanno caratterizzato alcuni momenti dei dodici mesi appena trascorsi. Sono in ordine di tempo, dalla prima fissazione dell'anno alla più recente. Chi fosse curioso e volesse ascoltare il brano clicchi sul titolo.
The National - Karen
Karen, I'm not taking sides, I don't think I'll ever do that again I'll end up winning and I won't know why. I'm really trying to shine here, I'm really trying. You're changing clothes and closing windows on me all the time.
Non so perché tra tutte le canzoni più famose e acclamate di questi ragazzoni americani proprio Karen mi abbia stregata così, tanto da farmela ascoltare a rullo, da rimetterla su ogni volta che finisce per non stancarmene mai. Come seconda scelta avevo il singolone Fake Empire in ricordo del bel concerto di luglio a Ferrara, ma Karen è ancora più toccante e intensa.
Johnny Cash - Folsom Prison Blues
When I was just a baby my Mama told me, "Son, always be a good boy, don't ever play with guns," But I shot a man in Reno just to watch him die. When I hear that whistle blowin', I hang my head and cry.
Chi mai avrebbe dovuto ascoltare Elvis se nello stesso periodo quella testa calda di Johnny Cash registrava un live mozzafiato nella prigione di Folsom? Non me lo so proprio spiegare. Scegliere un solo pezzo era impossibile, sono tutti dei capolavori; per rendere onore anche alla signora June Carter Cash aggiungo il duetto Jackson.
Hurts - Better than love [versione live di quando "io c'ero"]
Every second is a lifetime and every minute more brings you closer to God, and you see nothing but the red lights you let your body burn like never before.And it feels better than love. Yeah it feels better than love.
Passiamo al lato più inoffensivo e danzereccio della musica: questi giovanotti inglesi hanno riportato in auge un synthpop ballabile e accattivante unendolo ad un'immagine decisamente glamorous e sì, per le mie serate scatenate ci voleva qualcosa del genere.
Band of horses - Funeral
I'm coming up only to hold you under, I'm coming up only to show you wrong. And to know you is hard and we wonder, to know you all wrong, we were.
Tornando all'indie rock "serio". Devo ammettere che i Band of Horses non mi danno quel brividino che mi fa dire "devo sentirli dal vivo ad ogni costo", ma questa canzone è assolutamente perfetta, non c'è altro da aggiungere. Una valanga di cose che piombano giù dal nulla.
S.E.N.S. - Kouga
Non vi ho ancora parlato della mia passione smodata per il Genji Monogatari (ma lo farò, non temete). Questo pezzo fa parte della colonna sonora dell'anime Genji Monogatari Sennenki; si adatta così bene a quelle atmosfere rarefatte che ascoltandola sembra di trovarsi nel Giappone del periodo Heian - ovviamente chiudendo un occhio sul fatto che la loro musica era completamente diversa.
Brooke Fraser - Something in the water
There's something in the water that makes me love you like I do
Ogni anno c'è una canzone orecchiabile che si fa ascoltare senza motivo, semplicemente con leggerezza. Eccola.
Paolo Benvegnù - Johnnie and Jane
E all'alba scendere, uscire nelle strade amando l'amore che non c'è, puntare tutto sul vincente. Jane dovette ammettere che chi non gioca non perde mai.
Di Paolo Benvegnù, di quanto lo adori e del suo ultimo album Hermann vi ho già detto altrove; scegliere una sola canzone è stato difficile considerato che l'intero disco ha continuato a girare e girare per settimane. Considerate quindi che qui potrebbero ugualmente esserci Andromeda Maria o Il pianeta perfetto.
The Pains of Being Pure at Heart - Even in dreams
You’re not the only one, you’re just my only one. Even in dreams I could not betray you.
Questi ragazzini hanno un nome che è tutto un programma e che è forse la loro caratteristica più interessante. Non sono una band rivoluzionaria e vanno bene per le serate in spiaggia, per quando l'Hana-Bi si riempie di gente che balla sulla sabbia senza pensare che l'estate prima o poi finirà.
Yuck - Georgia
Georgia, what's a girl to do? Georgia I'm still in love with you.
Per gli Yuck vale esattamente quello che ho scritto per i Pains: entrambe le band hanno regalato due bei concertini a Marina di Ravenna e un paio di singoli da saltellare sotto la tettoia del bagno più indie della riviera romagnola.
Lady Gaga - Judas
I'm just a holy fool, oh baby it's so cruel but I'm still in love with Judas, baby.
Anche io ho i miei guilty pleasures e Lady Gaga è uno di questi. Una così nessuno la prenderebbe sul serio, sembra il classico baraccone ambulante tutta fumo e niente arrosto, invece sforna sempre dei singoli che farebbero muovere il culo a chiunque, decisamente superiori a quelli di ogni sua collega sciacquetta.
Billie the Vision & the Dancers - Good and Bad
Normalization is a ticking bomb inside of me. The University. I started drinking. I learned some swearwords and I learned to use them. And I stopped thinking that things can be both black and white.
Questi sono uno di quei gruppi che parla di cose tristissime ma cantando su musichette allegre, tipiche dell'indie pop svedese, così che se uno non li ascolta attentamente non capisce mica niente. Mi avevano già fregata anni fa con Summer cat, credo uno dei pezzi che ho più ascoltato in assoluto, tratta dallo stesso album di questa, ma ci ricasco sempre.
The Joy Formidable - Whirring
All these things about me you never can tell make me sleep so badly visible friend.
È stata una passione effimera come sono effimere tutte queste band giovani e poco originali, l'ho ascoltata solo per un paio di giorni e poi è tornata al suo posto tra i pezzi orecchiabili ma non memorabili. Chitarrine per tutti.
Kaoru to Tomoki, Tamani Mook - Maru Maru Mori Mori!
Maru maru mori mori minna taberuyo Tsuru tsuru teka teka ashitamo hareru kana?
Attenzione, dà dipendenza! Chi non vorrebbe ascoltare tutto il giorno questi mocciosetti kawaii che cantano e fanno un balletto pucciosissimo?
miwa - 441
Quando ho iniziato a cercare canzoni in giapponese con la scusa di fare pratica con la lingua mi sono imbattuta in questo fringuellino ventenne che, vestitino rosso e chitarra alla mano, cantava un pezzo accattivante e piacevole. Mi sono subito procurata l'album ed è diventata una delle poche cantanti j-pop che non schifi. E poi suona, non è carina?!
Galileo Galilei - Aoi Shiori
Difficile sceglierne una visto quanto li ho ascoltati, comunque Aoi Shiori è quella che ha fatto breccia per prima nel mio cuore. I Galileo Galilei, di cui ho già scritto tempo fa, sono stati una delle grandi rivelazioni nel mio universo musicale, non perché abbiano enormi qualità artistiche ma perché prima mi era impossibile ascoltare qualunque gruppo giapponese. Però dài, sono così tenerelli.
RADWIMPS - Me me she
I Radwimps non mi convincono del tutto perché come molti gruppi giapponesi suonano un po' tutti i generi, apparentemente a caso. Con Me me she però mi fanno cantare a squarciagola - un po' a caso anche io, lo ammetto - nella mia macchinina.
THE BACK HORN - Kiseki
Per questi vale lo stesso discorso dei Radwimps: potrebbero essere un gruppone se facessero solo canzoni così e niente di quel mezzo ska giapponese che non è né carne né pesce, e invece... Questo forse è il pezzo che ho ascoltato di più in assoluto. Non so dire perché, mi piace come urla, sembra ci creda molto.
College feat. Electric Youth - A real hero
And you have proved to be a real human being and a real hero
Fa parte della colonna sonora di Drive; oltre alla regia è una musica azzeccatissima a tenere in piedi quel film, e questo pezzo fa sicuramente la sua parte.
Ling Tosite Sigure - Boukan
Ancora j-rock, una canzone un po' deprimente e un po' arrabbiata per un gruppo che devo ancora inquadrare bene - a me pare che vogliano un po' essere gli At the drive in nipponici, ma potrebbe essere una bestemmia - e che nel frattempo sto ascoltando parecchio. Li ho scoperti proprio con questo pezzo, che non è del tutto rappresentativo della loro discografia, più veloce e aggressiva, ma è di certo il mio preferito.
Joe Hisaishi - The legend of Ashitaka
La colonna sonora di Mononoke hime è da lasciare senza parole, come del resto il film. Questo pezzo mi fa sentire come se il mio cuore stesse per esplodere, non so se di felicità per quando è bello o di tristezza per quanto è straziante.
A noi ci piace la varietà, insomma.