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2014: i buoni propositi posso attendere

Da Annamariacataratta @AMcataratta
2014: i buoni propositi posso attendere
Archiviate tutte le pratiche pre e post natalizie.
Smaltite tutte le tossine da cotechino vegano.
Sistemati tutti i regali con cui Babbo Natale ha invaso casa (compresa una colf lisergica nuova di zecca per cui già provo una stima incondizionata e un amore viscerale).
Concluso il checkup di inizio anno con cui tengo a bada ipocondrie miste.
Appeso al frigo il menu mensile, che mi permette di avere più tempo e meno pensieri.
Mi accomodo in cucina nel cuore della notte, nel silenzio cosi raro, e posso finalmente stilare le lista dei progetti per il nuovo anno. Ma prima, con la profonda smania che solo un malato di elenchi può capire, rispolvero i vecchi propositi e depenno le cose che ho concluso.
1. Habemus il pianoforte. Ottenuto in regalo da una vecchia morta, costipato di tarli, il povero strumento ha subito un traumatico trasloco, è stato imbibito di veleno, scartavetrato per buona parte, ha trovato sistemazione nella seconda stanza e aspetta solo di essere dipinto color ottanio. Forse ci vorranno anni, ma lui non perde la speranza.
2. Avevo giurato a me stessa che avrei contrastato con tutti i mezzi a mia disposizione l’incedere lento delle rughe sul mio volto, con la detersione quotidiana, impacchi, peeling e scrub. Seguo con tanta attenzione le guru makeup sul web, ma passare la salvietta umida tutte le sere è ancora un miraggio lontano. In compenso ho tagliato i capelli e questo mi ha fatto guadagnare un paio di anni di giovinezza. Clio, abbi fiducia in me, il 2014 potrebbe essere l’anno buono.
3. Le valigie del rigattiere giacciono ancora piene di code di marabu in camera da letto, ma ho deciso che sono belle così, quindi meritano di essere depennate dall’elenco.
4. Habemus anche il tablet, anche se non mi è stato gentilmente offerto dalla mutua come avrei meritato. Però mi dà tante soddisfazioni, sto pensando addirittura di acquistare quel marchingegno misterioso chiamato cellulare (la reperibilità è un’ambizione).
5. La fotografia macro non è arte mia, instagram invece mi dà grandi soddisfazioni con un impiego di tempo nettamente inferiore. Sento che i selfie in bagno sono prossimi, siate pronti.
6. Il Cineforum autogestito e la lettura di tomi dovranno aspettare. Secondo i miei calcoli, perlomeno fino al 2020 quando le due sorelle veleno decideranno di frequentare una rinomata università possibilmente estera. In compenso domani abbiamo in programma un tea time molto girlie (dress code: statura non superiore al metro e codini schiKKissimi).
7. Con cordoglio annuncio pubblicamente che la “Fenomenologia del Nobraino” non proverà mai l’ebbrezza dello scaffale Feltrinelli. Il mio animo groupie ha subito una drastica virata quando Kruger, fresco di paternità ha deciso si tagliare la barba. I miei ormoni provati da un tentativo di suicidio, stanno cercando un nuovo feticcio da adorare. Dichiaro aperti i casting: i glabri devono obbligatoriamente astenersi.

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