Magazine Cultura
Le immagini di Fairy Tales, un po' a tema e un po' a caso, sono un richiamo chiaro ai giochi dell'infanzia, il lettore attento non mancherà di notare che la fisica è presente anche nelle immagini deidicate all'infanzia.
Il primo contributo a questa rassegna di luglio giunge dalla maestra di scuola Primaria Cristina Sperlari che intanto si racconta così: "Da piccola passavo molto tempo a casa di mia nonna, che mi accudiva quando i miei erano al lavoro. Lì avevo il mio piccolo "tesoro": si trattava di una scatola di latta (io la chiamavo "lo scrigno") piena zeppa di cianfrusaglie e pezzi di oggetti rotti o trovati in giro per casa, senza alcuna apparente utilità. Io prendevo le cianfrusaglie, le studiavo, le ordinavo, le montavo e le smontavo, le reinventavo, facevo finta di trasformarle in qualcosa di diverso e le facevo rivivere in un modo completamente nuovo.
Credo che il mio spirito creativo e forse anche la mia passione per la scienza siano nati un po' da quello "scrigno"...grazie ad esso sentivo di sfruttare al massimo la mia fantasia e capacità di invenzione e immaginazione, molto di più che con i giocattoli tradizionali. Cristina dal suo blog Il piccolo Friedrich partecipa con una trilogia di articoli Progettare un laboratorio, Ci manca una rotella! Ci manca una rotella! (parte 2) Come funzionano gli oggetti ad ingranaggi?: dalla teoria della didattica della scienza alla pratica del laboratorio senza mai uscire da un contesto di gioco.
Il secondo contributo giunge da Marco Dalmastro che è un fisico delle particelle che lavora al CERN di Ginevra nell'esperimento ATLAS, si dichiara essere un discreto fautore di origami e un buon disegnatore, il suo gioco preferito in questo momento della vita è probabilmente "I coloni di Catan", un gioco da tavolo tedesco, che suggerisce di non perdersi. E' stato un gran giocatore di Lego e anche un discreto videogiocatore, con una certa preferenza per le avventure grafiche (tra le sue preferite le vecchie delle LucasArt - Indiana Jones, Monkey Island - e quelle della serie di Myst, con un debole per Riven). Dal suo blog Borborigmi di un fisico renitente invia una serie di articoletti sul funzionamento dei rivelatori di LHC Cosa riveliamo, Diversi modi d'interazione, Primo intermezzo cilindri dove non si possono costruire sfere,
Maria Rosa Menzio torinese, ci svela che dopo la laurea in Matematica, il lavoro all'Università e l'insegnamento, si è specializzata in Filosofia della Scienza e ha publicato alcune raccolte di versi. Quindi ha cambiato rotta e si è dedicata a "Teatro e Scienza" e ora ne dirige la Rassegna annuale. Riguardo ai giochi, nell'infanzia giocava ai cow-boys, nell'adolescenza a correre sui pattini a rotelle, ora gioca a scacchi (male) e gioca con gli animali (cani, gatti, cavalli, asini, ponies) dei suoi amici. Maria Rosa partecipa con un testo giocoso un po' osè: Sesso e Inferno. Il pube femminile racchiude al suo interno una energia pari a una piccola centrale elettrica e partendo dal comportamente di due studenti universitari La fisica dell'Inferno.
Gabriele Giordano è un ragazzo di 16 anni, appassionato di fisica, astrofisica, astronomia, astronautica. S'interessa di tutte le scienze in generale e ne parla nel suo blog Era futura. Racconta che ama i giochi da tavolo: Risiko, Scopa, Scala 40. Tra i giochi per PC ci segnala queli cui si è interessato nell'ultimo mese: Team Fortess 2, Minecraft, Dirt 3 e indica quale miglior gioco dell'anno per PC Mass Effect 2. Il suo contributo ci porta direttamente nei Congegni del biliardo, spiegando le leggi fisiche che regolano il biliardo, fino alla simulazione di una partita.
E' il turno di Palmiro Poltronieri che dal suo blog Knedliky suggerisce il post Il gioco e la fisica nei libri di Malvaldi con un'intervista all'autore della trilogia di libri. Palmiro che lavora al CNR, di sè racconta che i giochi di carte hanno avuto una parte importante nella gioventù, nella vita sociale del periodo universitario, delle feste e dei rimpatri (il Salento è un'area di prevalente emigrazione). Durante la crescita, ricordo giochi semplici, due bottoni su un tavolo con due porte di cartone ed un bottone piccolo come pallino, due cartoncini usati come stecche, aiutavano a imparare a non arrabbiarsi. Dopo, al liceo, avevamo creato un gioco da tavolo simil-subbuteo fatto con biglie di vetro. Il senso di una libertà sconfinata l'ho provato nel verde della Boemia, con bande di ragazzini a giocare a guardie e ladri, saltando muri, recinti di scuole, attraversando cortili e corridoi di caseggiati.
Il gioco oggi mi si manifesta nei cruciverba, nei rebus, nel risolvere acrostici; ancora mi emoziono con il teatro, con l'animazione teatrale, e con canali TV satellitari stranieri come ARTE.
Da Annarita Ruberto professoressa in una scuola Superiore di Primo Grado dove insegna matematica e scienze, instancabile divulgatrice, dal suo blog Scientificando trasmette due contributi Fisica in un parco giochi dove racconta un'esperienza in prima persona al parco di Mirabilandia e Auguri Anamorfici con le istruzioni per realizzare uno speciale quanto divertente specchio anamorfico.
Peppe Liberti da piccolo amava rimanere chiuso in casa e quando non leggeva, disegnava e scriveva, costruiva giochi con la carta ed il polistirolo 'che i soldi erano pochi e Lui si divertiva così. Si ricorda ancora del flipper a forza di gravità con le biglie colorate ma solo di quello. Fuori da casa costruiva giochi nella falegnameria del nonno, archi, moschetti, carretti, fionde, tutto il necessario per la guerra contro gli alberi che ora sono diventati mulini a vento... Peppe partecipa comunicandoci dal suo blog Rangle La ragione delle parole che spiega, come in un gioco, la ragione delle parole in -one, quelle che descrivono la fisica, bosone, fotone, barione... e il perchè no di altre; e infine la non-recensione La fisica delle braciole. E il turno di Gianluigi Filipelli che tramite il suo blog Dropsea segnala i seguenti contributi Il signor Nettuno: Nettuno compie la sua prima rivoluzione dopo essere stato scoperto, questo post festeggia il compleanno, nella prima parte sono presenti le scannerizzazioni tratte dagli articoli scientifici nei quali viene descritto il pianeta azzurro; Brian May: piccolo ritratto che racconta dell'attività di ricerca del mitico chitarrista dei Queen, un grande della musica ma soprattutto un astrofisico! Un nuovo barione neutro al Fermilab: racconto dell'ultima scoperta del laboratorio statunitense che ha maggiormente contribuito alla scoperta dei componenti della grande famiglia dei barioni. Gianluigi da piccolo amava giocare con un giochino dove bisognava pescare i pesci con una canna piccola mentre venivano mossi da un motorino. Provò a modificarlo per attaccarlo alla presa e ovviamente si fuse... Giocava anche con macchinine, trottole, i pupazzoni ispirati ai robot giapponesi, i mattoncini, Paroliamo e il più che tipico "tirare calci a un pallone". Ora gioca a Sudoku, videogiochi di genere fantasy e gestionali (ad esempio Age of Empire) e finisce qui, ammesso e non concesso che scrivere uno (e più) blog, lavorare con l'e-learning e ogni tanto provare a riprendere la ricerca in mano non siano anche questi dei giochi! Ancora in ordine d'arrivo il contributo di Giuseppe Deliso che dal blog Discover your sound ci regala Musica a scuola: i racconti di un insegnante, il rientro a scuola del prof. Eton, insegnante di musica, sostiene che la voce è uno strumento musicale e, come ogni altro strumento musicale è dotato di caratteristiche fisiche quali per esempio il timbro, la potenza, che vanno gestite e utilizzate al meglio... Giuseppe dal canto suo racconta: i giochi che ho praticato da piccolo in realtà li ho amati tutti; in generale preferivo i giochi all’aperto con gli altri: dal classico “nascondino”, al andare in bici, al gioco delle biglie, alle partite a pallone in aperta campagna (quando esisteva ancora l’aperta campagna, intendo). Ricordo poi un bel periodo con mio cugino, lui possedeva un piccolo teatrino di burattini, insieme ci divertivamo a creare delle storie e poi un altro periodo, le partite a Subbùteo (marchio registrato) con altri due amici: organizzavamo dei tornei veri e propri, trascorrevamo ore con questo gioco. Quando ero solo invece, mi piacevano molto le costruzioni e, con esse “inventare”… Da adulto… sinceramente li rifarei tutti questi giochi, compreso nascondino. credo che gioco e apprendimento siano strettamente legate.
Da Marco Fulvio Barozzi in arte Popinga giunge attraverso l'omonimo blog In difesa di Hubble: le recenti accuse a Edwin Hubble di aver censurato il fondamentale lavoro di Lemaître sull’espansione dell’universo erano troppo clamorose per non sollevare obiezioni e articoli di opposto parere. Così, l’astrofisico israeliano Giori Shaviv ne prende le difese in un paper pubblicato su ArXiv il 5 luglio scorso. Le sue argomentazioni tuttavia non spiegano perché Hubble dimenticò Lemaître anche quando pubblicò nel 1936 il suo testo definitivo sull’argomento e come mai l’articolo dell’astrofisico belga fu tradotto in inglese con inspiegabili tagli redazionali. Di sé Popinga racconta i giochi che amavo da bambino erano tanti, sia quelli che si facevano in cortile, sia quelli che facevo da solo in casa. Purtroppo i giochi hanno in molti casi denominazioni regionali o locali, per cui evito di scendere in particolari che mi porterebbero via troppo tempo. In cortile amavo giocare con le biglie di vetro, con le figurine, a nascondino, a "mago libero" o a "rialzo", oltre che, naturalmente, a pallone. In casa il mio gioco preferito erano i Lego o le automobiline, mentre trenini e circuiti mi hanno stancato abbastanza in fretta. Da adolescente amavo, oltre ai vari sport che ho praticato, i giochi di carte (briscola chiamata soprattutto) o di società, come Risiko. Oggi amo soprattutto l'enigmistica e i giochi con le parole, sia da solo che quando incontro gente.
Leonardo Petrillostudente, appassionato di fisica, matematica e materie scientifiche in generale, che ha appena completato il liceo scientifico sperimentale in matematica e fisica, conseguendo 100/100 all'esame di stato. Si diletta a scrivere sul blog Scienza e Musica, in quanto esse rappresentano le sue più grandi passioni. Ha iniziato a scrivere sul blog proprio scoprendo l'iniziativa del Carnevale della Fisica e dei vari carnevali scientifici, che ritiene estremamente interessanti e utili ai fini di una corretta e anche divertente divulgazione scientifica! Ci racconta che essendo nato nella generazione dello sviluppo dei videogiochi, sicuramente essi (non tutti) mi piacciono! Poi mi piacciono i giochi da tavolo (Cluedo, Monopoli, ecc.), i giochi con le carte, insomma i giochi che si fanno in compagnia. Dopodiché, essendo appassionato di matematica, apprezzo molto gli scacchi, i vari giochi matematici e quelli che servono per tenere allenato il cervello, come il Sudoku. Da piccolo mi piaceva la battaglia navale, che poi rappresenta un primo approccio alla geometria analitica (o cartesiana) e adesso continuo a giocarci, quando ho tempo, ma in versione solitaria, dove c'è bisogno di utilizzare ancor più la logica per trovare le posizioni delle diverse navi!
Due sono i contributi di Leonardo il primo Il teorema di Bernoulli e il gioco del calcio riguardante la fisica del gioco e analizza l'importanza della fisica negli sport e in particolare nel gioco del calcio. La legge fisica posta in rilievo, come si evince già dal titolo, è l'equazione o teorema di Bernoull. Il secondo contributo è il saggio breve che Leonardo ha affrontato durante l'esame di maturità: Il lato noto e ignoto di Enrico Fermi.
E' il momento ora dei Rudi Mathematici che timidamente ci informano di sentirsi in imbarazzo per la scarsa fisicità dei loro contributi, ma la magica parola giochi restituisce immediato senso ai loro contributi, che nell'ordine sono Il triangolo di interpolazione di fatto introducono il calcolo delle differenze finite con una specie di gioco di “lettura del pensiero”, solo che invece di un numero bisogna indovinare un’equazione, a seguire La Tomba di Diofanto l’unica cosa un po’ fisica è forse proprio nel fatto che il semplice problema matematico è reso complicato dalle possibili interpretazioni dei testi in lingua antica: una sorta di limitazione, per l’appunto “fisica”, in senso molto lato, rispetto al linguaggio chiaro e universale dei numeri. Ancora dai Rudi Il Quick&Dirty del mese Maschi o Femmine può servire solo a togliere un po’ d’imbarazzo e scoprire quanto sia facile trovare degli esempi controintuitivi nel calcolo delle probabilità, e per finire del loro gioco preferito avevano parlato tempo addietro con il post “Black Box” ma è talmente classico che si ritengono sicuri che ne parleranno anche molti altri.
Ecco ora i contrubiti pervenuti tramite Claudio Pasqua per Divulgazione Scientifica, il primo contributo è Facciamo che eravamo scienziati un libro che nasce con un obiettivo: insegnare ai piccoli da 3 a 6 anni a ragionare in maniera scientifica. E ad eseguire semplici esperimenti imparando a manipolare gli oggetti intorno a noi. Sfatando il luogo comune secondo cui i bambini non potrebbero gestire veramente le leggi della natura, così infarcite di matematica, o a gestire atomi e molecole, dato che simili astrazioni sono fuori dalla loro portata. Sicuramente in parte vero. Ma fare scienza con bambini dai 3 ai 6 anni è possibile: e con risultati sorprendenti! A seguire Cern: the particle physics song dopo averci deliziati con il Large Hadron Rap e dopo le performance delle LHC (Les Horribles Cernettes), al CERN hanno ripreso le attività canore, in attesa di risultati più pregnanti, reinterpretando un famoso brano di Flanders e Swann. Poi La rube Goldberg Machine a tema fotografico che cosa è una Goldberg Machine? Si tratta di meccanismi complicatissimi ma perfettamente inutili idealizzati per la prima volta da Rube Goldberg, vincitore del Premio Pulitzer per la satira nel 1948 e costruite per l'esecuzione di azioni semplicissime. E dietro ci sono spesso leggi fisiche importantissime. E per finire, sempre Claudio, ci segnala Piemonte al Microscopio, la rubrica di scienza di Quotidiano Piemontese, ci ricorda l'appuntamento del 23 settembre 2011 nelle piazze delle principali città europee con la “notte dei ricercatori 2011″ nata per sensibilizzare il grande pubblico al tema della ricerca scientifica e alla figura del ricercatore. Si giocherà e si sperimenterà alla luce in un contesto divertente e stimolante.
Sulla dirittura d'arrivo giunge il contributo ad hoc di Paolo Pascucci dal blog QdD Giochi basati sulla fisica: rimuovi il rosso: scopo del gioco è rimuovere i mattoncini rossi e mantenere quelli verdi utilizzando la gravità, infatti i mattoncini devono cader fuori dallo schermo. La soluzione richiede, via via, ragionamenti sempre più complessi.
Paolo ci lascia questo aforisma della scrittrice tedesca Juli Zeh "Soltanto nel gioco è possibile per l'uomo essere veramente libero. Il gioco costringe alla parità perché a tutti i giocatori sono state impartite le stesse istruzioni, e inoltre mette in pratica la certezza del diritto, perché un gioco può esistere soltanto nel rispetto delle regole", aggiungendo la personale riflessione che nel gioco, l'unica ingiustizia, viene solo dal caso. Del resto, non è dato sapere se quello che riteniamo determinismo nella nostra vita non sia, in definitiva, una semplice somma di atti casuali. *** Questa edizione estiva, se estivo si può chiamare questo piovoso e fresco mese di luglio, si conclude qui, non prima di segnalare i due post che in questo blog hanno trattato del gioco, ovviamente declinato in quello che è l'aspetto preminente che qui interessa: Il gioco intenzionale della scienza, la sottile differenza tra il gioco e l'attività ludica, ma così rilevante in didattica e per finire l'omaggio a Calder celebrato da Google e occasione per ricordare l'inesistente confine tra arte, scienza e gioco. Il doveroso grazie a tutti i partecipanti, soprattutto per essersi messi in gioco non solo nel contribuire con post specifici, ma anche per aver, con ironia, raccontato un aspetto della loro vita, l'asse del discorso risulta leggermente spostato a favore delle persone, deviando leggermente dall'obiettivo del Carnevale, ma è un effetto voluto, come omaggio ai partecipanti di questa rassegna.
© Crescere Creativamente consulta i Credits o contatta l'autrice.
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