Ieri, 20 marzo 2011, era notoriamente domenica ed una soleggiata domenica di pre-quaresima era il giorno piu’ consono per cominciare il bombardamento cristiano sui miscredenti musulmani. Cosi’ e’ stato. La crociata e’ partita. Obiettivo della campagna? Fotterli tutti, gli ottomani bastardi. Si parte dalla Libia e poi via! dritti fino a Gerusalemme. E dove senno’?
I piu’ svelti a sganciare le bombe sono stati i piloti francesi ed inglesi. Gli altri si sono voltati un attimo all’altra parte, qualcuno ha starnutito, poi tutti si sono girati di nuovo verso Tripoli con sguardo curioso, stupiti forse dal comportamento anomalo di questi libici che si riuniscono intorno ai “loro” palazzi del potere per difenderli in qualita’ di scudi umani. Osservato dal punto di vista di un italiano, converrete, e’ un comportamento anomalo.
Gheddafi ha aperto la santabarbara al popolo, ha armato un milione di libici, gente comune. Gesto onorevole, diciamo, ma… cosa avra’ distribuito? Pistole? Fucili? Kalashnikov o M-16 se va bene? Dimmi te a cosa servono se, per salvarli, gli occidentali arrivano con i cacciabombardieri. Gheddafi non puo’ mica armare un milione di civili libici con missili terra-aria. Manco ce li ha. Avra’ distribuito fucili per dare un tono alla resistenza, per difendersi almeno dai twittaroli di Soros e dai mercenari dell’ONU gia’ paracadutati sul territorio. Chissa’ perche’ fanno tutto questo, i libici. Proprio non vogliono lasciarsi salvare dai bombardamenti euro-americani. Curioso.
L’opera di accerchiamento di Gerusalemme prosegue anche dall’altra parte. All’elenco delle nazioni “insorte non si sa bene come e per cosa” si aggiunge a pieno titolo la Siria. In Medio Oriente c’e’ una curiosita’ a poposito dell’Iran. Google News e’ intasata di comunicati stampa del fantomatico CNRI, Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana. Dal nome e dalle cazzate che dicono deve trattarsi di parenti stretti del CNL Libico di cui parlavo qui la scorsa settimana demolendo un redazionale di Repubblica. Qualcosa si muove. Teheran trehema. E non per un terremoto. O forse si’… aspetta, aspetta, vediamo un po’ se l’Iran e’ in zona sismica… Accipicchia! C’e’ proprio in mezzo! Si potrebbe risolvere con un bel 8.9 anche li’. O anche meno, 6 come all’Aquila dovrebbe bastare, tanto questi iraniani mica son bravi come i giapponesi a fare le case. Tra l’altro sono molto religiosi percio’ la butterebbero subito sul mistico.
Di Nazzinger XVI che si informa sulle condizioni dei bambini libici non ci stupiamo, conoscendolo. E’ invece ridicolo Abat-Jour quando dichiara: “Non siamo in guerra”. E’ vero caro, siamo in primavera, quasi pero’, ma che differenza fa poi?
In Venezuela si propaga l’infezione di AH1N1 nella regione di Merida. La constatazione che la notizia sia poco diffusa in favore di tutt’altro scoop: “Chavez: basta con le tettone!”, copincollato da quasi tutti i mainstream con minime variazioni tipo: Chavez contro il silicone, il seno rifatto non e’ socialista e via dicendo, mi fa pensare che anche li’ si stia tramando nel torbido e che a breve la previsione che vedeva il Venezuela in prima linea sul fronte Sudamericano si avverera’ per la gioia di grandi e piccini.
Ieri qualche grullo mainstream ha avuto il coraggio di titolare: “Progressi in Giappone, nonna e nipote salvi dopo 9 giorni!” Che culo! E al nipote non sono ancora caduti tutti i capelli! Ai 20.000 sciolti dalle radiazioni si cerca di non pensare. Pochi, in effetti, azzardano qualche cifra. Secondo questi la conta e’ arrivata a 8.133 morti e 12.272 dispersi. Ora, visto che l’onda di venti metri e’ passata nove giorni fa, direi che i dispersi potremmo darli per morti, anche perche’ dopo nove giorni se ne sono trovati solo 2, capirai. Qui aggiungono che gli sfollati sono 350.000. Noi sappiamo che sono molti di piu’ e non dimentichiamo che i contaminati sono nell’ordine dei milioni e che questa roba in volo sul Pacifico e’ fatta di Cesio-137 e Iodio-131 e di chissa’ quante altre lordure chimiche, roba che se la aspiri una volta, e’ fatta. Non si torna piu’ indietro, non c’e’ cura. Basta un’insufflata e sei fritto. In compenso la pompa e’ ripartita, Mussoloni ha tirato un sospiro di sollievo. Poi si e’ intristito quando gli hanno spiegato di che pompa si trattasse.