by Valerio Daloiso · 25 luglio 2014
Ritornano i giovani agenti sgangherati e demenziali Schmidt e Jenko per “infiltrarsi” in una nuova missione…..
Quando nel 2012 uscì nei cinema 21 Jump Street, in pochi avrebbero creduto nel suo successo. La serie da cui traeva ispirazione era celebre, ma non poi così tanto da pensare di mobilitare masse di fan invasati. Oltretutto la scelta di un approccio da commedia demenziale da parte di due registi che venivano dal mondo dell’animazione (Phil Lord e Chris Miller) lasciava qualche perplessità. Le basi erano quelle per il classico filmetto estivo direct to video. Invece, a sorpresa, il film si rivela un discreto successo grazie, soprattutto, alla verve comica dei due protagonisti (Jonah Hill e Channing Tatum) e allo sguardo genialoide e cinefilo dei due registi. Ecco pronto quindi dopo due anni il sequel, 22 Jump Street. Schmidt e Jenko cambiano indirizzo del distretto (appunto al 22 di Jump Street, idea geniale del titolo), ma non la missione passando dal liceo al college. Questa volta devono infiltrarsi per scoprire il traffico di una nuova droga letale che ha già ucciso una studentessa. La missione sembra identica a quella precedente, ma forse l’apparenza inganna e anche il rapporto tra i due protagonisti si incrina e viene messo in discussione. E’ un’ operazione veramente curiosa e sopraffina questo sequel. I registi Lord e Miller sanno proprio il fatto loro ed evitano la trappola del sequel fiacco e pieno di stereotipi prendendola in contropiede. Tutto il film è impostato sui luoghi comuni tipici di qualunque seguito , i quali vengono costantemente sbeffeggiati che sia con un dialogo o nella costruzione di una scena.
22 Jump Street riesce miracolosamente a giocare su due livelli: quello squisitamente narrativo con l’indagine all’interno dell’università e le dinamiche relazionali dei protagonisti che all’interno di quel contesto sottolineano i desideri di riscatto emotivo, i sogni e la gloria di una vita che avrebbero potuto vivere. Dall’altro lato invece emerge la lettura metacinematografica sul genere, costringendoti a rileggere ogni dialogo, ogni battuta ogni situazione secondo una duplice chiave di lettura. Ciò che rende veramente riuscito e godibile il film è il perfetto amalgama di questi due piani di lettura. Noi spettatori riusciamo ad appassionarci ad una storia che, volutamente, da prevedibile diventa sempre più imprevedibile e spumeggiante e allo stesso tempo ridiamo della sagace ironia con cui i due registi smontano gli stereotipi da seguito che non terminano nemmeno sui titoli di coda, spassosissimi. 22 Jump Street è un sequel pienamente riuscito, perché diverte tanto quanto il primo episodio e riesce ad essere più originale del prototipo nell’affrontare di petto gli errori tipici che si commettono nei sequel riuscendo a donare nuova linfa vitale al racconto. Che dire, geniale! Immutata l’alchimia tra Tatum e Hill così come il successo del film.SARDONICO
Regia: Phil Lord, Christopher Miller – Cast: Jonah Hill, Channing Tatum, Peter Stormare, Wyatt Russel, Amber Stevens, Ice Cube – USA, 2014 – Durata: 112 min.
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