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22/11/’63, l’ultimo romanzo di Stephen King

Creato il 08 novembre 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario

"Se fosse possibile cambiare la storia, tu lo faresti?"
22/11/’63, l’ultimo romanzo di Stephen King

Titolo: 22/11/’63

Autore: Stephen King

Casa editrice: Sperling e Kupfer

Collana: Pandora

Pagine: 800

Prezzo: 23,90

Trama: Jake Epping ha trentacinque anni, è professore di inglese al liceo di Lisbon Falls, nel Maine, e arrotonda lo stipendio insegnando anche alla scuola serale. Vive solo, ma ha parecchi amici sui quali contare, e il migliore è Al, che gestisce la tavola calda. È proprio lui a rivelare a Jake il segreto che cambierà il suo destino: il negozio in realtà è un passaggio spaziotemporale che conduce al 1958. Al coinvolge Jake in una missione folle - e follemente possibile: impedire l'assassinio di Kennedy. Comincia così la nuova esistenza di Jake nel mondo di Elvis, James Dean e JFK, delle automobili interminabili e del twist, dove convivono un'anima inquieta di nome Lee Harvey Oswald e la bella bibliotecaria Sadie Dunhill. Che diventa per Jake l'amore della vita. Una vita che sovverte tutte le regole del tempo conosciute. E forse anche quelle della Storia.
Stephen King torna nelle librerie l’8 novembre 2011, a due anni di distanza da The Dome, con il suo trentacinquesimo romanzo: 22/11/’63. L’edizione italiana, prima nel mondo, esce in contemporanea con quella statunitense. Per la prima volta l’autore si cimenta con un evento storico di portata mondiale, l’assassinio del presidente americano John Fitzgerald Kennedy, avvenuto, come tutti sapranno, a Dallas il 22 novembre 1963.
La morte del presidente è ancora oggi avvolta nel mistero. Si continua a parlare di quel terribile giorno che sconvolse gli Stati Uniti e il mondo intero, ma sono ancora molti i punti oscuri. Stephen King ci propone una diversa chiave di rivisitazione del fatto attraverso il famosissimo mito del viaggio nel tempo: e se si potesse evitare l’assassinio? Se si potesse cambiare il corso della Storia? Quali sarebbero le conseguenze?
King, però, ha un grande pregio (tra i tanti); essere sempre sincero con i suoi lettori. E lo fa anche stavolta, chiarendo nella postfazione del romanzo che non è sua intenzione svelare alcun mistero o rispondere a domande che non hanno, finora, trovato risposta. Il suo è un “romanzo americano” a tutti gli effetti: “Più di mezzo secolo è trascorso da quando John Kennedy fu assassinato a Dallas, ma restano due interrogativi: fu davvero Lee Harvey Oswald a premere il grilletto, e se sì, agì da solo? Nulla di quanto ho scritto in 22/11/63 risponderà a tali domande, perché il viaggio nel tempo è solo un'interessante simulazione” Dunque per King il viaggio nel tempo è un ottimo espediente letterario per tornare agli anni Cinquanta/Sessanta e incontrare personaggi indimenticabili come Elvis Presley o James Dean.
A proposito della genesi del romanzo l’autore racconta: “La prima volta che cercai di scrivere questo libro fu nel 1972. Rinunciai, perché la ricerca che il progetto implicava era soverchiante per uno che insegnava a tempo pieno. C'era anche un altro motivo: persino nove anni dopo i fatti, la ferita non era ancora guarita. Sono contento di avere aspettato” A quanto pare ci sarà molto presto anche un adattamento cinematografico diretto da John Demme. Stephen King, dunque, abbandona l’horror per un romanzo che è storico, politico e fantascientifico insieme.
Il Re è tornato, finalmente l’attesa è finita.


22/11/’63, l’ultimo romanzo di Stephen King

L'AUTORE: Stephen King nasce a Portland il 21 settembre 1947. E’ considerato un genio della letteratura americana e internazionale. Inizia la sua carriera con il romanzo Carrie nel 1974. La sua opera è stata rivalutata dalla critica solo negli ultimi anni. Vive e lavora nel Maine con la moglie Tabitha, anche lei scrittrice. Le sue storie hanno ispirato artisti del calibro di Stanley Kubrick, Rob Reiner, Brian De Palma. E’ un autore prolifico e ha venduto 350 milioni di copie in tutto il mondo. Nel 2003 gli è stata assegnata la National Book Foundation Medal per il contributo alla letteratura americana e nel 2007 l'associazione Mystery Writers of America gli ha conferito il Grand Master Award


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