22/2011 - PnP

Creato il 05 giugno 2011 da L'Incertain Regard
Your blind movement, Olafur Eliasson (2010). Intallation view, Martin-Gropius-Bau, Berlin


Quarant'anni dopo la fallimentare “guerra” di Nixon, al Palazzo di vetro di New York una commissione internazionale per le politiche sulla droga formata da personalità del calibro di Kofi Annan, Javier Solana, Paul Volcker, o Mario Vargas Llosa presenta un rapporto dove dichiara il fallimento della guerra globale alle droghe che ha portato «devastanti conseguenze per gli individui e le società nel mondo». E rompe il tabù, invitando i governi nazionali ad «assumere modelli di legalizzazione e di regolamentazione delle droghe», in particolare della cannabis e dell’ecstasy, «al fine di indebolire il potere delle organizzazioni criminali e salvaguardare la salute e la sicurezza dei loro cittadini».
Una presa di posizione che si è guadagnata la prima pagina di quotidiani come il francese Liberation o il britannico The Independent. Ma che in Italia è stata salutata soltanto dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Carlo Giovanardi, sì, ancora lui, che ha bollato il rapporto come «una baggianata». Si tratta, secondo il capo del Dipartimento delle politiche antidroga che ha sposato la visione gelminiana della «lotta alle droghe con la cristoterapia », di «nomi altisonanti per scrivere sciocchezze».
VISIONS DE LA SEMAINE
Sur petit écran
:-( Four Lions di Christopher Morris
:-) Homme au bain di Christophe Honoré

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