C’era una discussione in ballo mentre il tramonto stava alle spalle, sul lago e il castello di Sirmione da qualche parte lì, dietro bar e pizzerie e gente e albero di Natale estremamente ciccione, troppo basso, troppo largo, troppe luci bianche e blu, troppi turisti attorno che invece di stare fermi immobili e zitti a guardare i colori giallo-blu-arancio-nero dispersi ma omogenei su almeno centottanta gradi di acqua placida, scattano foto ricordo che non guarderanno mai più e verranno eliminate quando salteranno fuori un giorno d’estate e si diranno “che brutta foto e che brutto albero di Natale”. La discussione verteva sul concetto di ‘Pronti…partenza…via’ che in effetti se ci pensate perché si dovrebbe partire al ‘Via’ e non su ‘Partenza’? Che ad andare di logica e non tradizione…’Partenza’ significa che c’è da andare e correre fortissimo e che ‘Via’ non significa nulla. Capisco poi che sia difficile sostituirlo con un ben più logico ‘Pronti a partire’ che è troppo lungo e perdi il ritmo e i muscoli rimangono tesi e lì rischi gli infortuni ai quadricipiti e io ci son passato…mi avevano tirato un colpo durante una partita di basket e due ore dopo facendo la doccia il muscolo mi si rattrappisce e la gamba si gira all’indietro, tutto diventa viola e ci metto due mesi a camminare come un individuo normale. Quindi bho, gli altri prendono un caffè e io un gelato cioccolato e pistacchio, camminiamo tra queste viuzze con ingressi medievali e semafori moderni e gente in macchina che impazzisce mentre cerca di non investire coppiette e coppiette…ci sono solo coppiette in questo posto oltre gli abitanti…camminiamo e decidiamo che da ora in poi si scatterà sempre sul ‘Partenza’ e se l’omino con la pistola farà polemica interverremo polemicamente contro la tradizione facendo sceneggiate patetiche uscendo sbattendo la porta. Cosi si fa.
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