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25 anni e non sentirle

Creato il 24 novembre 2014 da Media Inaf

23.11.2014, ore 16:00

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Si è svolta sabato, presso l’Arsenale di Venezia, la cerimonia per i 25 anni dell’EIE (European Industrial Enginering) Group, azienda veneta nata nel 1989, come società di Ingegneria e oggi divenuta una delle principali realtà industriali nell’ambito dell’industria astronomica, quelle industriALe, cioè, che opera nel settore dell’astrofisica realizzando componenti dei principali e più evoluti telescopi da Terra al mondo.

L’EIE Group, a capo del quale è Giampietro Marchiori, ha al suo attivo numerose realizzazioni per grandi telescopi, dal NTT al VLT e poi ALMA in Cile per conto di ESO, ma anche il Large Binocular Telescope in Arizona frutto di una collaborazione tra Italia (INAF), Stati Uniti e Germania,  o più recentemente la realizzazione di un prototipo del  Cherenkov Telescope Array, che è stato recentemente inaugurato sull’Etna, presso la stazione osservativa di Serra la Nave dell’INAF-Osservatorio Astrofisico di Catania, nell’ambito del progetto ASTRI. E il futuro riguarda il più grande telescopio ottico al mondo mai realizzato, con un diamentro di 40 metri: l’European – Extremely Large Telescope (E-ELT).

Guarda il time laps della costruzione

Alla cerimonia erano presenti, oltre al padrone di casa, Giampietro Marchiori, il Presidente dell’INAF, Giovanni Bignami e il Direttore Generale dell’ESO, Tim De Zeew, insignito a Padova di una laurea Honoris Causa in Astronomia da parte dell’Università Patavina.

«La nostra – spiega a Media INAF Giampiero Marchiori – è una realtà che ha un fatturato di 7/10 milioni di Eruo l’anno a seconda delle commesse. Stiamo operando su più progetti al momento, su SKA, CTA e E-ELT ed ultimamente anche sul telescopio turco DAG».

Come detto a celebrare i 25 anni della EIE Group, il presidente dell’INAF: «Oggi festeggiamo i 25 anni di un’industria divenuta importante grazie all’astronomia. Perché quando l’astrofisica cerca di indagare sempre più a fondo fa fare all’industria cose che sembrano impossibili. E l’industria le realizza». «Per questo – aggiunge Bignami – stiamo realizzando, col Ministero della Ricerca e quello dello Sviluppo Economico, un piano per l’astronomia industriale che ci permetterà di costruire i telescopi del futuro». 

Fonte: Media INAF | Scritto da Francesco Rea


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