Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano
(dal romanzo ‘Il sentiero dei nidi di ragno‘, Italo Calvino)
Domani si festeggia il 25 aprile, la Festa della Liberazione:
La data è stata scelta convenzionalmente perché proprio il 25 aprile furono liberate le città di Torino e Milano. Comunque sia, entro il 1 maggio anche tutto il resto dell’Italia settentrionale subì il medesimo destino: il 21 aprile a Bolgona, il 26 aprile a Genova e il 28 aprile a Venezia.
In realtà la Festa della Liberazione è il simbolo della fine del Ventennio fascista, la fine della dittatura, la fine di cinque anni di guerra.
Ricordiamo, commemoriamo, non dimentichiamo mai cosa è stato. Oggi, domani, sempre:
Lapide ad ignominia
(di Piero Calamandrei)
Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.
Ma soltanto col silenzio dei torturati
Più duro d’ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA