Il racconto…
Napoli, Via San Gregorio Armeno
di
Carla Tommasone
La luce che illumina il negozio è quella proveniente dalla strada e ci sono molte zone d’ombra.
La bottega è vuota e silenziosa e si ode solo il ticchettio di un orologio a pendolo.
Molti turisti hanno offerto cifre da capogiro per quell’orologio ma Don Peppino è troppo affezionato al pendolo per separarsene. Ce l’ha in negozio da quando ha iniziato l’attività, quaranta anni prima.
Pian piano l’ambiente si anima, prima si ode un sospiro, poi un bisbiglio e infine qualcosa si muove.
Un pastorello si solleva dal suo giaciglio nella scatola e sbuffa.
La Madonnina piccola, quella con il manto azzurro si volta. «Perché sbuffi?» sussurra.
«Anche oggi nessuno mi ha comprato. Il tempo stringe Madonna», si lamenta il pastorello che da un tempo infinito è costretto a portarsi la sua pecora sulle spalle. Gli fa un po’ male la schiena, in effetti.
«E perché, io?» brontola il fornaio. «L’ultima mia copia è stata venduta ormai sette giorni fa!»
«No, noi non possiamo lamentarci», commenta Baldassarre anche a nome degli altri Re.
«Sicuro, voi siete personaggi di spicco», risponde Giuseppe sostenendosi al suo bastone. «E il pastorello ha ragione, non si fanno più i presepi di una volta. Sapete cosa ha venduto oggi Don Peppino?»
«Cosa?» chiedono in molti.
«Belen.»
«Belen nel presepe? E che diavolo ci farà Belen nel presepe?» sbotta Gesù Bambino nella sua cesta.
«E’ così, oggi cercano i personaggi noti da porre nel presepe. E’ criticabile Don Peppino che pur di vendere esegue quelle statuine?» domanda il bue.
«Signori, lasciatemi comunque precisare che il più venduto sono io! Sì, perché sono il più bello, il più amato, il più seguito, il più ricco, il più discusso, il più furbo, quello con la squadra più forte, con il maggior numero di reti televisive e giornali, con più …»
«Sì, okay, tu sei il massimo!» lo zittisce Papa Francesco con la sua mano sollevata a impartire una benedizione.
«Guarda che ci sono anche io!» sbotta Grillo.
«No, no, il posto d’onore ce l’ho io e molti mi hanno comprato al posto di Gesù», spiega il rampollo reale nelle braccia di Kate.
«Infatti e hanno preso me al posto della Madonna», confessa la principessa accanto a William.
«E suppongo che tu avrai sostituito me, vero?» domanda Giuseppe scrutando il giovane principe in cagnesco.
«Signori vi state dimenticando che siamo a Napoli», insorge Higuaìn.
«Anch’io vado forte, anche se siamo a Napoli», replica il “Faraone”.
L’asinello scuote il capo. «Voi non siete altro che infiltrati e oggi ci siete ma domani potreste essere lasciati a marcire in magazzino mentre noi saremo sempre qui, perché siamo noi l’anima del vero presepio», ribadisce con una certa soddisfazione e a quelle parole il mugnaio, il falegname, il contadino, la lavandaia, la bottegaia e tanti altri personaggi ricoperti da un leggera patina di polvere esultano.
E ne hanno ogni motivo perché il vero amante del presepe vuole proprio quei personaggi e Ciro Scognamiglio è proprio uno di quelli e ora sta studiando la vetrina e sbirciando nel buio del negozio alla ricerca di una statuina originale per il suo presepio.
E alla fine avvista una bellissima campagnola che reca il suo dono per il nascituro; una brocca d’acqua fresca. La ragazzina non ha il volto di Belen ma di una bellissima adolescente comune, ed è proprio quello che fa per lui e per il suo presepe che ogni anno si arricchisce di personaggi ed ora occupa mezzo salotto ed è talmente bello che la gente s’incanta là davanti, però la soddisfazione sta nel fatto che non solo tutti gli abitanti del palazzo siano venuti a vederlo ma che siano arrivati anche quelli che abitano in fondo alla strada e la voce si sta espandendo.
Deve ricordarsi di comprare dell’altro caffè da offrire ai visitatori, pensa Ciro carezzando con lo sguardo la bella campagnola che non può fare a meno di rivolgere una boccaccia a Belen.
Auguri cari a tutti voi!!!
Laura
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake