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26 febbraio 1815: fuga di Napoleone dall’Elba

Creato il 26 febbraio 2012 da Marvigar4

Napoléon Ier quittant l’ile d’Elbe puor revenir en France, s’embarque dans le port de Portoferraio

   Dopo la sconfitta nella battaglia di Lipsia, detta Völkerschlacht bei Leipzig, la battaglia dei popoli (16-19 ottobre 1813), Napoleone Bonaparte tentò disperatamente di difendere le precedenti conquiste contro la Sesta coalizione, composta da Russia, Prussia, Austria e Svezia. La Francia intanto veniva invasa nel giorno di Natale del 1813, Giuseppe Bonaparte, cui era stata consegnato il controllo di Parigi, dovette arrendersi e l’esercito nemico con in testa l’imperatore russo Alessandro I fece il suo ingresso nella capitale francese il 31 marzo 1814. L’orda dei soldati russi lasciò un ricordo indelebile nella popolazione parigina, il termine bistrot deriva proprio dall’ordine perentorio dei russi d’essere serviti nei locali (“Быстро!”, “veloce!”, era la parola dei soldati che colpì tanto i ristoratori). Napoleone trascorse giorni terribili a Fontainebleau, tentò anche il suicidio, e alla fine abdicò. L’esilio nell’Isola d’Elba dell’Empereur avvenne in modo rocambolesco, dopo essersi imbarcato sulla fregata inglese “Undaunted” con indosso una divisa dell’esercito austriaco. Napoleone sbarcò il 4 maggio 1815 all’Elba e il comandante in capo dell’isola, Generale Dalesme, avvertì gli elbani del nuovo arrivo con il seguente proclama:

“ABITANTI

DELL’ISOLA DELL’ELBA

Le vicende umane hanno condotto l’Imperator Napoleone in mezzo a voi, e la di lui propria scelta ve lo da per Sovrano.

Avanti d’entrare nelle vostre mura, il vostro Augusto e nuovo Monarca mi ha indirizzato le seguenti parole: mi affretto a farvele conoscere perché esse sono il pegno della vostra felicità futura.

‘Generale, io ho sacrificato i miei diritti agl’interessi della Patria, e mi sono riservata la Sovranità, e proprietà dell’Isola dell’Elba, e ciò hanno consentito tutte le Potenze. Compiacetevi di far conoscere il nuovo stato di cose agli Abitanti, e la scelta che ho fatta della loro Isola per mio soggiorno in considerazione della dolcezza dei loro costumi, e del loro clima. Diteli che essi saranno l’oggetto del mio più vivo interesse’.

Elbani! Queste parole non hanno bisogno di essere commentate, esse formeranno il vostro destino. L’Imperatore vi ha ben giudicati. Io vi devo questa giustizia, e ve la rendo.

Abitanti dell’Isola dell’Elba, io mi allontanerò presto da voi. Questo allontanamento mi sarà penoso perché vi amo sinceramente mas l’idea della vostra felicità addolcisce l’amarezza della mia partenza, ed in qualunque luogo io possa essere mi avvicinerò ancora a quest’Isola per mezzo della memoria delle virtù dei suoi Abitanti, e per mezzo dei voti che io formerò in loro favore.

Portoferraio 4 Maggio 1814.

Il Generale di Brigata

DALESME” [1]

   I dieci mesi trascorsi da Napoleone all’Elba furono densi di impegni, lavori di ristrutturazione e di costruzione sull’isola, progetti per tornare in Francia e impedire la Restaurazione che il Congresso di Vienna stava ormai delineando sin dal 1° novembre 1814. L’impopolarità presso i francesi del nuovo sovrano, Luigi XVIII, insieme alle notizie pervenute della decisione di esiliarlo lontano dall’Europa, furono per Napoleone motivi sufficienti per affrettare la fuga dall’Elba e ribaltare le sorti. Si giunse così alla fatidica data del 26 febbraio 1815, una domenica: approfittando della partenza del legato inglese, colonnello Campbell, che si era recato a Livorno credendo di poter lasciare incustodito l’illustre esiliato, Napoleone organizzò una festa per il Carnevale al Teatro dei Vigilanti a Portoferraio con l’intento di sfruttare la confusione dopo il rito carnascialesco per imbarcarsi sul brigantino Incostant e lasciare l’isola. Le sentinelle inglesi non si accorsero di niente, Napoleone salpò con il brigantino, al comando del capitano Chautard, seguito da una piccola flotta che, dopo tre giorni di navigazione, raggiunse la costa francese vicino Antibes, a Golfe-Juan. Ebbero inizio i famosi Cent-Jours, che si sarebbero conclusi con la sconfitta di Waterloo il 18 giugno 1815 e la seconda abdicazione di Napoleone dopo quattro giorni.

© Marco Vignolo Gargini

[1] http://www.elbanapoleonica.com/html/cenni_storici.html



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