Pubblicato da fabrizio centofanti su gennaio 1, 2012
da qui
- Cos’è?
- Un quaderno.
- L’avevo capito. Che c’è scritto?
- Un romanzo.
- Sei uno strano mendicante, Giorgio.
- Sotto i portici c’è tanto tempo.
- Di che parla?
- Di una donna che cerca l’amore.
- E lo trova?
- Che gusto c’è, se lo dico?
- Come si chiama la donna?
- Non ci crederai.
- Perché?
- Si chiama Gilda.
- Hai scritto un romanzo su di me?
- Ho scritto un romanzo su una donna che si chiama Gilda.
- Cosa fa?
- S’innamora.
- Di chi?
- Di uno scrittore.
- E riesce a conquistarlo?
- Non posso dirtelo.
- Devo saperlo.
- Lo saprai se leggerai.
- Ho paura.
- Di che?
- Che finisca male pure questo.
- E’ il bello dei romanzi.
- Cosa?
- Che non sai come andranno a finire.
- Ho sofferto troppe volte.
- Stavolta potrebbe essere diverso.
- Nel romanzo?
- Di che pensi che parli il mio romanzo?
- Della vita.
- Per questo siamo in ansia finché non abbiamo letto l’ultima parola.
- Il romanzo è la mia vita?
- La vita è un romanzo.
- Vuoi dire che se conquisterò il mio uomo, il romanzo cambierà?
- Voglio dire che è già cambiata.
- Cosa?
- La tua vita.