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29 giugno, non dimentichiamo

Creato il 23 giugno 2014 da Babilonia

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No, non possiamo dimenticare. Ogni abitante della Versilia non puo dimenticare una tragedia cosi devastante, cosi assurda.
Conobbi Alessandro tanti anni fa, era magazziniere e commesso presso la Fiat di Viareggio. Gia da allora ricordo che contrariamente ai suoi colleghi indossava una tuta sempre pulita, come le sue mani. Eppure toccava freni, frizioni, ammortizzatori. Ma lui era sempre lindo. Poi abbiamo lavorato anche insieme, quando gestivo il commerciale di una emittente radiofonica privata. Era anche divertente andare a proporre e vendere spot pubblicitari insieme. Finita quella esperienza ne intraprese una nuova, diversa, responsabile di un negozio di abbigliamento a Viareggio , sulla passeggiata. Ma non ci siamo mai persi di vista. Per tre giorni alla settimana eravamo ad allenare i nostri muscoli in palestra. E quante volte mi faceva fare tardi. Dopo la doccia, Alessandro metteva in pratica il rito dei capelli. Stava minuti e minuti a tirarli, pettinarli, curarli insomma quasi uno per uno e a frizionarli con il suo gel. Credo non averlo mai visto con un capello fuori posto. Ci siamo poi persi. Il mio matrimonio, il figlio. Poi un giorno nella mia Forte dei Marmi vedo Alessandro, sempre tirato di fisico, capello alla perfezione, direttore da Hugo Boss. Un aperitivo insieme per raccontarci le nostre vite di anni in cui non ci eravamo frequentati.
Poi quel maledetto 29 giugno di 5 anni fa. Quel rogo lo ha prima devastato e poi dopo giorni e giorni di passione (ma lui per fortuna non sentivi già piu niente) ci hai lasciato.

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“Alessandro Farnocchia, quarantaquattro anni, direttore della boutique «Hugo Boss» di Forte dei Marmi  Residente in via Ponchielli, quella notte è stato travolto dalle fiamme riportando ustioni di secondo e terzo grado in gran parte del corpo. Dodici giorni dopo è morto.
Con Farnocchia, quella sera, c’era anche Marina Galano, 44 anni, di Marina di Massa, da tre mesi commessa alla boutique «Mila Grace» di Forte dei Marmi. Anche lei ricoverata in gravissime condizioni morirà due mesi dopo la notte del disastro ferroviario“.

Trentadue le vittime


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