Ho troppe voci attorno e una specie di nausea che sento in pancia e nel naso e quando vado su dalla Capa dopo la chiamata d’emergenza, quattro fogli di depliant freschi di stampa in mano, rimango li in attesa davanti alla scrivania del caos coperta di fogli, graffettatrici e piccoli contenitori immaginando solo di lasciarmi cadere e schiantarmi svenuto sulla sua scrivania ma invece sto fermo e rigido mentre lei parla e parla e critica i testi e mi fa incazzare e innervosire anche se nemmeno l’ho scritta io quella roba…cose vecchie di trent’anni…e non ho nessuna cazzo di responsabilità per le stupidaggini segnate ma digrigno i denti, vorrei che andasse tutto bene, “si ottimo mandiamo in stampa” e via e che mi si lasci in pace e magari anche che mi si lasci cadere dritto per dritto a peso morto sul tavolo e dormire…ma lei continua a segnare e appuntare micro-correzioni scritte con la sua grafia che a stento si legge e c’è una specie di sonnolenza che mi prende a calci la testa, sale dai piedi e arriva al naso alla bocca agli occhi e alle sinapsi e divento nervoso quando entra altra gente e inizia a parlare ad alta voce, qualcuno telefona e il Faraone discute di prezzi e imbrogli e forniture a uneuroetrentacentesimi, il verniciatore parla in dialetto e c’è il Bruck dalla Germania e vorrei mettermi a gridare “Basta cazzo voglio silenzio!” e di colpo bum!, vuoto e bianco per un istante impercettibile, tutto che sparisce e adesso c’è il sole e quiete e un prato e un cielo e un albero di ulivo e il vento caldo che muove le fronde…io vestito comodo con nessuno che mi parla, chiede cose, fa richieste, pressa con tempi di consegna e liberatorie da firmare e pane da comprare con i soldi guadagnati e dimostrare a qualcuno qualcosa quando come perché con chi…solo stare li al sole con un filo di finocchio selvatico in bocca e non me ne frega un cazzo di dove sono e di che cosa stia succedendo o se si tratti solo di un sogno.
E invece sto qui. Sempre qui nell’ufficio più congestionato del mondo. In piedi con le cose che entrano ed escono dal cervello…e penso di essere esaurito..sono esaurito cazzo..e depresso e solo…e mi serve qualcuno a fianco come mi dicono ma io non sono apposto mi sa…chi se lo prende uno non apposto…che è da fuori che si vede quanto poco sono sano, che digrigno dentatura e stringo i pugni e sgrano gli occhi e faccio smorfie…chissà come ci sono diventato non apposto…forse è la scrittura o quando son caduto a parkour o una dieta squilibrata che lo diceva sempre mia madre “vedrai a non mangiare verdure che ti succede” e io me ne sbattevo altamente ed invece aveva ragione…tutte quelle fibre verduree che non ho assimilato da piccolo sarebbero tornate utili adesso, avrebbero tenuto unito i filamenti del mio pensiero ed invece ora, si stanno staccando pezzi di testa uno dietro l’altro e sto impazzendo…l’altra sera pure una mia amica cameriera me lo diceva mentre ero li nel tavolo che trangugiavo carboidrati senza fibre di verdura…”tu sei pazzo” diceva, ed era convinta della mia pazzia e dei miei occhi, pazzi anche quelli, e che dico cose da pazzo. Adesso son fuori dall’ufficio di controllo, nel sottomarino con di fronte il mio ventitrepollici di finestra sul mondo…cerco su internet cosa rende esauriti e pazzi e il web 2.0 mi risponde che se sono nevrastenico, facilmente affaticabile, depresso, coi nervi a pezzi, cefalee e non dormo bene, disturbi dell’attenzione, irritabile con modifiche emotivo-affettive, insicuro, sfiduciato, teso e iperemotivo e preoccupato, ipocondriaco, patofobico allora ce l’ho l’esaurimento…e ovviamente mi ritrovo in tutto e mi riscopro pure ipocondriaco che sta dentro la lista e io non mi ero accorto di esserlo ma in effetti quando sto a pensare a quel dolore lì e a quel dente là io mi preoccupo, mi preoccupo molto…e mi preoccupo anche dei malanni degli altri e scopro che pure io ho gli stessi sintomi loro e cosi scopro di avere anche la lebbra e la peste e una di quelle cazzo di malattie strane che fan grumi nel cervello, ti fanno andare a duemila i neuroni finché poi non esplode tutto e ho anche l’ansia e pure il menisco mi sa che è concio e ogni mattina quando mi guardo allo specchio vedo sempre che qualcosa non va…vene sottopelle e rughe strane sulla fronte e le occhiaie, tutti sintomi che si collegano e si intrecciano l’uno nell’altro fino ad un un unico punto, è davvero come dice la mia amica cameriera…io son pazzo, son pazzo sul serio e tanto vale chiedere direttamente come stanno le cose, senza filtri…
‘Sono pazzo?’
…e premo invio…e mi escono link ad un film mai sentito, discussioni di uno che ha la fissa dei grembiuli e collegamenti a forum femminili in cui manco entro…mi scontro con i limiti delle macchine, dagli in pasto questioni complesse e non sa più che pesci digitali pescare nella sua rete globale…e a quel punto vai sullo specifico…
“Emanuele Toscano è pazzo?’ scrivo allora…se ci fosse un’intelligenza segreta superiore che governa tutto come io credo, soffrendo anche di crisi paranoiche, la sto sfidando ad analizzare i miei dati e le mie parole e le mie foto, amori segreti quasi-confessati e finti-amori dichiarati, registrazioni archiviate dalla NSA, poesie e chat adolescenziali, frustrazioni e lacrime riprese da telecamere nascoste, per darmi una risposta su schermo. Adesso.
Ma quello mi vomita pagine che parlano di Grande Fratello e di artisti del gioiello, cantautori toscani, Casa Pound e ‘come capire il fascismo del terzo millennio’ e non so come e non so il perché…anzi, …forse è per quei grumi nel cranio di prima…mi viene un flash di stamattina, quando ho perso mezz’ora di lavoro per rimanere fuori dal cancello di casa a fotografare vetro e cofano del Lupo coperti di ghiaccio…
‘Stamattina il ghiaccio sulla mia macchina assomigliava a rami di albero, ti è mai capitato web 2.0?’
…che forse non mi conosce cosi bene ma di questo fenomeno fisico può dirmi di più.
Mi corregge l’ennesima volta, vomita inutilità apparenti ma ho a che fare con algoritmi e processori sub-atomici, super-computer raffreddati a liquido imparagonabili alla mia mente banale…da intelligenza superiore forse, vuole farmi capire che pongo domande sbagliate che non servono alla mia salvezza, come un Dio benevolo ed è nelle immagini che mi propone convinto che si trova la soluzione…c’è un dolce con della panna sopra, Road Runner della Warner Bros, un lago autunnale, grattacieli, uno striscione di polemica, una donna in bianco sdraiata in un bosco, delfini con tramonto sullo sfondo, una casa nel nulla.
Ma è solo dopo aver passato mezz’ora a guardarle cercandoci un senso, in un istante di lucidità tra telefonate e gente che martella…caos e rumore di motori elettrici, che trovo la mia risposta.
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