Niklaus Manuel, Il giudizio di Paride
Visto che il tempo non è un granché (ma questo sarebbe stata materia per il post sulle 3 cose da dimenticare del mercoledi, che un po' per via del collegamento fallace, un po' per scaramanzia ho deciso di rimandare alla fine della vacanza), ecco le mie cose belle del secondo venerdi di vacanza.
In maniera comulativa potrei definire che è bella, bellissima, questa terra che sempre di piu senti come "Magna Grecia". E quindi, in ordine sparso e in sintesi
1. Il mare color del vino, bagnato dal rosso del tramonto siciliano che sa trovare dei colori accesi come il succo delle arance.
2. I templi color zafferano, sulla rupe a mare: Agrigento sa sempre conquistarmi, un fascino discreto, all'inizio, con i templi che quasi si confondono col paesaggio immenso, aperto, con le rupi scavate dell'argilla gialla; e poi, quasi con una facoltà magnetica, ti attirano, catalizzano la tua attenzione, emergono con una propria luce dorata fra il verde cupo dei fichi d'India e quello cangiante degli ulivi.
3. I fichi d'India, eccoli. Tenaci, forti, pervasivi, spuntano ovunque: sui terrazzamenti, lungo i dirupi, sulla spiaggia, in città. Non può darsi il paesaggio della Sicilia, soprattutto di quella occidentale, senza i fichi d'India. (buoni anche da mangiare, non solo belli da fotografare;)