Il Metz non è certo squadra che nutra grandi ambizioni a livello internazionale. La Coppa di Francia della stagione precedente è stata la prima vittoria di una certa importanza. Aver raggiunto il secondo turno -gli ottavi di finale- della Coppa delle Coppe 1984/85 si può, quindi, considerare già un successo, se non altro statistico. Nella Coppa delle Fiere 1968/69 e in quella della stagione successiva l’avventura europea si era, infatti, conclusa subito, al primo scoglio. Certo, potrebbe un po’ bruciare che il vantaggio ottenuto a Dresda contro la Dinamo nei primi minuti sia stato dilapidato e che in casa non si sia andati oltre lo 0-0. La sensazione è, però, un’altra. È come se la loro finale, al di là di quello che racconteranno i resoconti ufficiali, i francesi l’abbiano già vinta il 3 ottobre 1984, compiendo la più incredibile rimonta che la nobile Coppa delle Coppe abbia mai visto. Incredibile, soprattutto, per il blasone degli avversari affrontati.
Al Camp Nou due settimane dopo i padroni di casa sono con la seconda maglia, in giallo, per dovere di ospitalità. I francesi giocano, infatti, con la maglia granata, ma il dato cromatico sembra ininfluente perché Carrasco porta avanti i suoi poco dopo la mezzora. Qualche dubbio che sotto quel color oro non si nascondano i blaugrana comincia a venire a cavallo tra il 38′ e il 39′: Toni Kurbos si invola due volte sulla destra, nella prima occasione conclude con un bolide sotto la traversa che vale il pareggio, nella seconda in profondità, crossa al centro e invita Sanchez all’autorete.
Il secondo tempo continua sulla falsa riga del primo e fatalmente arrivano le due reti che servono al Metz per completare. Bernad, che già aveva imbeccato Kurbos in occasione dell’1-2, lancia il tedesco con un cucchiaio al 56′. L’attaccante del Metz dribbla anche Amador e sigla l’1-3. Poi al minuto 87′ è il senegalese Bocandé a trovare Kurbos a centro area. Stavolta il gol è più semplice, ma vale più di tutti gli altri messi insieme.
federico
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