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3. Serpenti

Creato il 03 maggio 2011 da Fabry2010
3. Serpenti

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La strada sale con una serie di curve irregolari. Le auto tracciano fasci di luce che formano un fiume bianco abbagliante, un serpente che sputa il suo veleno di rumore e di smog. Gad e Shaoul arrancano faticosamente, lanciando occhiate fugaci alla cinta delle mura e al campanile che svetta contro il cielo nero come un fantasma avvolto in una luce fosforescente e minacciosa. Sono all’altezza di un parcheggio a due piani, dove le auto hanno occupato ogni ordine di posti. Sulla destra, alberi dalle chiome generose contrastano con case lisce e squadrate e finestroni a sesto acuto.
-  La storia dei biglietti a puntate mi ha stancato.
Gad ha i capelli a spazzola, rasati. Gli occhi, orientati verso l’alto, gli danno un’aria inquieta e insofferente.
- Prendila come un gioco. Cosa vuol dire preparare la strada? E’ su questo che dobbiamo concentrarci.
Shaoul è più maturo, ha capelli brizzolati e sopracciglia marcate, la barba rada gli ingrigisce il volto e lo fa sembrare quasi vecchio.
- Non lo considero un gioco: qualcuno può lasciarci la pelle. E poi dobbiamo sempre trovare quella donna – come si chiama? -, Avigail.
- Dicono sia bellissima.
- Riesci sempre a cogliere il lato positivo. Io non sono come te, sia chiaro. A me importano i soldi.
I due sono arrivati in vista delle mura. Illuminate a giorno, sembrano i bastioni della città celeste; il campanile è il dito di Dio puntato contro il cielo, a ricordare che l’orizzonte umano è un tessuto pieno di strappi e di termiti.
- Il denaro non è tutto, ma qui ne verrà fuori molto. Sesso e soldi sono i motori del mondo, eppure dicono ci sia dell’altro.
- Il potere?
Le labbra di Shaoul accennano a un sorriso:
- Il campanile stampato contro il nero della notte, a volte, non mi fa dormire.
- Io non dormo al pensiero di Avigail. Cerco di immaginarla nella piazza del Muro Occidentale: sento il tempo fermarsi, un serpente di fuoco strisciare verso l’alto.



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