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3 settimane in Messico: itinerario (parte 1)

Da Gynepraio @valeria_fiore

Eccoci finalmente con la prima parte del post sulle 3 settimane in Messico, quella dedicata all’itinerario. Come al solito, io non amo particolarmente i travel blog, quindi non sarà una cronistoria di ciò che ho fatto. Basterà dire che abbiamo strutturato i 22 giorni di viaggio, inclusi i voli, lungo 9 tappe, la maggior parte delle quali concentrate nei primi 15 giorni. Siamo partiti da quello che viene solitamente suggerito di fare (es. Itinerari classici di avventure nel mondo,  Turisti per Caso, Lonely Planet) aggiungendo la tappa di Puebla e scegliendo una località di mare in più. Rispetto all’idea originale, abbiamo rimosso una tappa perchè non necessaria e quindi abbiamo guadagnato un giorno di mare. In ogni caso, a servizio di chi volesse fare un viaggio simile, ho fatto un programma pronto per il download.

3 settimane in messico

No, non sono della Vergine. No, prima di partire l’excel comprendeva solo 2 colonne. Sì, l’ho completato e arricchito solo per voi. No, non dovete ringraziarmi.

Qui in pdf: scheduling_messico

SPARTANO. Poichè noleggiare un’auto per tutto il periodo sarebbe stato troppo costoso, ci siamo spostati internamente con gli autobus della linea ADO. Erano mezzi di 1° classe, dotati di aria condizionata, schermi TV, puntuali e ben tenuti: dopodichè sono autobus, quindi scomodi e ansiogeni, con conseguenti attese presso le stazioni. Grazie a Dio ho il dono di addormentarmi ovunque, e pertanto vi offro subito una bella foto non ritoccata di me che dormo come una barbona presso la stazione di Palenque e l’aeroporto di Cancun, dove abbiamo trascorso l’ultima notte. Spero in questo modo di aver rassicurato un (a questo punto credo ex) follower di Facebook che mi accusava di fare vacanze tres chic et chère senza nemmeno vergognarmene.

3 settimane in messico

Noi, i ragazzi dello zoo di Cancun. Nella 2 foto, sembra che abbia un panettone nelle mutande, lo so.

Per quanto riguarda gli hotel, abbiamo sempre scelto strutture economiche (una media di 30€/doppia). In alcuni casi, che trovate segnalati sul pdf, siamo stati fortunati, in altri meno. Fa eccezione allo standard l’hotel NH di Puebla, che era piuttosto bello, e infatti mi è stato gentilmente prenotato (e offerto, porco il demonio) dalla mia amica Pilar. Per il vitto, abbiamo scelto soluzioni a buon mercato, vista la mia nostra passione per lo street food. Ci siamo concessi a due cene di livello a Puebla -nota per la tradizione gastronomica- con le quali spero di aver in parte espresso la mia gratitudine nei confronti della mia amica. Sicuramente è un tipo di viaggio che si presta maggiormente agli adulti anche se durante il viaggio ho chiacchierato con una famiglia con due figlie di 9 e 12 anni, che stava facendo il nostro stesso itinerario con lo zaino. E indovinate un po’? Non erano olandesi, ma italiani. Vedete che c’è speranza anche per il nostro Paese? Mai desistere.

FATTIBILE. E’ un itinerario gestibile nei tempi che ci eravamo ripromessi, ma è faticoso. Il clima per i primi 10 giorni è stato piacevolmente fresco perchè ci trovavamo sempre oltre 1500 metri di altitudine, ma da Palenque in poi ha fatto molto caldo. Tranne quello di Città del Messico che è stato scelto dall’Italia, tutti gli hotel sono stati prenotati il giorno precedente via Internet o telefonicamente, questo per evitare di girare per le città con lo zaino in orari balordi, e non per reale rischio di non trovare posto a destinazione. Le levatacce sono state relativamente poche e gli spostamenti più lunghi sono stati effettuati di notte. Rispetto alla prima volta in cui sono stata in Messico, nel 2004, ho trovato un Paese più sicuro, o comunque più rassicurante: moltissimi poliziotti, pochi sbandati, barboni o loschi figuri. In particolare non ho avuto timori a Città del Messico, tristemente nota per scippi/rapimenti/furti/aggressioni, dove ci siamo spostati sempre in metropolitana anche in orari di punta. Ho avuto l’impressione che il Messico sia diventato una nazione meno maschilista di quanto ricordassi: passeggiando in pieno giorno, ho visto nella Zona Rosa un gran numero di coppie omosessuali, con un atteggiamento magnificamente rilassato che a Torino non ho mai visto.

TAGLIABILE. Puebla è una città bella, ricca, grande ma non dispersiva come Città del Messico, ha un clima magnifico, è dominata dal Popocatepetl e ha un po’ di rovine azteche. Io ci ero già stata e ci sono tornata per visitare Pilar: in ogni caso, è evitabile. Col senno di poi, avrei saltato anche Mérida perchè oggettivamente meno bella e interessante rispetto alle altre città: per chiarire il concetto, il secondo giorno pur di fare qualcosa siamo andati allo zoo, e questo non accadeva dal 1989. Il dispiacere maggiore, però, ce l’ha riservato Tulum, dove avevamo prenotato 4 notti: peccato che da 8 mesi quel lungo tratto di costa Yucateca sia affetto dalla piaga dei sargassi, ovvero enormi moquette di alghe che per effetto delle correnti (e del global warming) raggiungono la riva e impediscono la balneazione. Una volta arrivate in spiaggia, rimangono indisturbate a seccarsi sulla sabbia, al di sotto della quale ci sono centinaia di uova di tartaruga che non possono essere certo schiacciate dai cingoli di un mezzo a motore.

3 settimane in Messico

4 giorni gettati alle ortiche, anzi alle alghe

Appena fatta la scoperta, ero così arrabbiata che sono andata a letto senza cena. La mattina dopo abbiamo deciso di usare quei giorni per scopi nobili: scoperta dei cenotes (grotte e laghi d’acqua dolce purissima), visita alle rovine maya, shopping di souvenir, lettura, sesso sonno. Si fa quel che si può.

MIGLIORABILE. Con i tagli di cui sopra avremmo guadagnato 3 o 4 giorni che avrei investito alternativamente a:

  • Città del Messico. E’ una città enorme e, oltre al Museo di Antropologia e la Casa Azul, ospita una decina di collezioni di arte moderna e contemporanea che sicuramente meritavano una visita.
  • Puerto Escondido. Oceano caldissimo, incontaminato, disabitato: un tipo di mare diverso da quello sperimentato nello Yucatan
  • Isla Mujeres. Perchè comunque altri 2 giorni di mare a me schifo non fanno, specialmente se il mare è questo
    3 settimane in messico

    Ho anche raddrizzato la linea dell’orizzonte!

CONCLUSIONE. E’ un viaggio che consiglio di fare, con queste modalità, finchè si è single o privi di figli piccoli; è adatto a chi, come me, può fare solo 1 tour grande all’anno e pertanto, pur di massimizzare il tempo a disposizione, è disposto ad accettare qualche disagio/scomodità, le attese e quel tantino di noia/frustrazione che ne può conseguire. L’importante, per ingannare il tempo, è bersi una agua fresca, sperare che il ghiaccio non sia fatto con l’acqua del rubinetto e pertanto non ti mandi al gabinetto o al creatore. Ecco come si fa:

3 settimane in messico

Ricetta Agua Fresca cetriolo&limone


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