Quando ai miei amici cominciavano a piacere le ragazza io giocavo ancora con i giocattoli (o al PC, e all’epoca ero uno dei pochissimi), quando i miei amici cominciavano i primi timidi approcci a me iniziavano a piacere le ragazze, quando…
Ok, abbiamo capito. Questo mi ha dato modo di avere una prospettiva un po’ più distaccata per quanto riguarda l’approccio al gentil sesso, e mi ha permesso di farmi un’idea generale di quali sono i passi da compiere per arrivare alla seduzione. Potrei parlare di evoluzione, addirittura.
Evoluzione data dall’esperienza e dai tentativi andati (spesso) male. A me piace analizzare le cose. Cerco sempre la spiegazione dei fenomeni che mi circondano, e la misteriosa arte della seduzione non fa eccezione. Cosa ho scoperto? La ragione regina per la quale alcuni uomini proprio non sono capaci a conquistare l’altro sesso. La timidezza. Tutto il resto non è che una conseguenza. I problemi di autostima, forma fisica, conoscere donne nuove, non sapere cosa dire. Tutto deriva dalla timidezza.
Sì sì, ti ho promesso di spiegarti come abbattere la timidezza, abbi un po’ di pazienza.
Prima ti voglio spiegare di cosa stiamo parlando.
La timidezza è, utilizzando termini scientifici e noiosi, la sensazione sgradevole e l’inibizione che si prova in situazioni sociali, che interferisce con la vita personale e professionale.
Ce ne sono di diversi tipi: va dal leggero imbarazzo all’ansia vera e propria. Una sensazione che deriva da unfocus eccessivo sui propri errori, e sulle conseguenze che possono avere nel rapporto con gli altri.
Pensaci: ti senti mai timido quando sei assolutamente sicuro che nessuno ti guardi?
Ok, passiamo alla parte pratica e veniamo a una domanda che di sicuro ti sei posto più di una volta:
Qui ti voglio dare una bella notizia: timidi si diventa, alla nascita non ci sono differenze di alcun genere. Come dimostrato dal dottor Bernardo Carducci (e da un mezzo centinaio di scienziati prima e dopo di lui), la timidezza deriva da tre fattori: eccessiva consapevolezza di sé, eccessiva critica negativa di sé, eccessiva preoccupazione per proprie azioni. Il fatto è che la concezione di “sé” si sviluppa dopo circa 18 mesi dalla nascita.
Quindi per un anno e mezzo, nessuno è timido.
Okay, ho girato intorno all’argomento per un po’, ora è il momento di addentrarsi nella parte succosa di questo articolo: come controllare la timidezza. Lo farò spiegandoti tre tecniche distinte che potrai utilizzare quando vorrai.La timidezza che si prova quando si è di fronte ad una bella ragazza si manifesta quasi sempre con reazioni di tipo affettivo, come quando il cuore inizia a battere più velocemente.
Quest’ansia è la causa della timidezza, e bisogna combatterne i sintomi. Sei fortunato: ci sono decine di tecniche che puoi utilizzare in questi casi. La strategia più semplice che ti consiglio è quella di utilizzare la respirazione. Fai dei bei respiri profondi, e concentrati sull’aria che lentamente entra ed esce dai tuoi polmoni.
No, non guardare quella scollatura, ho detto di focalizzarti sul respiro!
Il cervello non è in grado di concentrarsi su più di due cose contemporaneamente (ed è per questo che il multitasking fa male). Se ti focalizzi sul respiro, non ti focalizzerai sulla timidezza. E se non ti concentri sulla timidezza, magia! I sintomi spariranno di colpo. Questo è un esempio di come la mente può influenzare il corpo. Non è fantastico?
Se sei timido non avrai molta esperienza con le ragazze, e se non hai molta esperienza con le ragazze sarai più timido. Che brutto circolo vizioso. Per uscirne, usa una tecnica semplice semplice: abbi un piano su cosa dire e fare. Hai il terrore che la conversazione muoia dopo poco, lasciandoti in un imbarazzante silenzio?
O forse non ti viene proprio in mente nulla da dire?
Tranquillo, far andare avanti un dialogo non richiede una laurea. Semplicemente, segui questi cinque passi (applicabili non solo nella seduzione):
- Una frase di apertura. Per iniziare la conversazione, serve una frase. Qui l’errore di molti timidi è che credono debba essere brillante, ma non è così. La banalissima constatazione sul meteo va più che bene, così come qualsiasi considerazione sull’ambiente che ti circonda (“questa stanza è proprio piena di piante”). L’obiettivo è semplicemente quello di comunicare all’altra persona che sei disposto al dialogo, nulla più. Tu fai il primo passo, e osservi se l’interlocutore vuole parlare.
- Presentazioni. Se la donna accetta il tuo invito a parlare, allora puoi presentarti. Non commettere l’errore di essere fin da subito noioso. Anche se non hai vissuto le avventure di Jack Sparrow, sicuro di non poter aggiungere un tocco di avventura nella tua professione? “Lavoro in un negozio di giocattoli, non crederesti mai alle richieste di alcune madri”. Semplice, no?
- Ricerca dell’argomento. Ora è il momento di decidere di cosa parlare nella conversazione. Se sei stato bravo nella fase precedente, sarà la donna a chiederti più informazione sull’elemento curioso che hai inserito sulla tua vita. Altrimenti, inizia a provare buttando lì frasi semplici: “mi piace molto il cinema” va benissimo. Vedrai subito se l’altra persone è attratta dall’argomento oppure no, e potrai decidere se continuare su quel filone o cambiare. Non ti preoccupare se il primo tentativo non va a buon fine, capita spesso di dover riprovare più volte. Per questo ti consiglio di avere sempre in mente una serie di argomenti generali di cui iniziare a parlare.
- Concatenare gli argomenti. Bene, è andata, ma restare troppo sullo stesso argomento è noioso. Attaccane uno dietro all’altro: “a proposito di vacanza, l’anno scorso sono stato in Polonia: è proprio un Paese incredibile” (sì, prendo a piene mani dall’esperienza personale). Come hai fatto nel secondo punto, cerca di essere interessante in modo che l’altra persona ti chieda più informazioni.
- Conclusione. Prima o poi la conversazione dovrà terminare. Non aspettare l’ultimo secondo prima di congedarti, lasciati sempre un minuto in cui finire l’argomento corrente e portare la discussione verso la sua fine. Questo è il momento perfetto per chiedere il numero di telefono, meglio se con una scusa: “visto che ci piace a tutti e due il cinema, se mi dai il tuo numero possiamo andare a vedere qualche film insieme”.
Visto? Non è nulla di così complicato. Ti voglio dare un consiglio bonus: non parlare solo di te stesso. Ricorda che stai parlando con qualcuno, non aqualcuno! Soprattutto con le donne, il segreto è ascoltare molto.
Una delle caratteristiche che accomuna la maggior parte dei timidi è l’eccessiva coscienza di sé. Ti aiuterà quindi sapere che le persone sono troppo impegnate a pensare a come gli altri le vedono, per osservare te e soltanto te.Ad esempio, se stai ballando in discoteca, prova a darti un’occhiata in giro: noterai che sono tutti concentrati sui loro movimenti, e nessuno sui tuoi. E quelli seduti da soli sulle seggiole, o appoggiati al muro, probabilmente stanno pensando che vorrebbero avere anche loro il coraggio per scatenarsi a ritmo di musica.
Quindi, se sei timido, comprendi che gli altri non sono minimamente interessati a te quanto lo sei tu. Sei tu il peggiore critico di te stesso, perché non ti lasci sfuggire nessun errore. Al contrario, gli altri non li noteranno nemmeno e ti valuteranno in modo più positivo.
Ora non voglio più vederti a disagio con una ragazza! No, seriamente, magari questo articolo fosse la panacea contro la timidezza. Queste tre strategie ti illumineranno il percorso, ma spetta sempre a te fare il primo passo. Adesso hai gli strumenti necessari per passare da timido a sicuro di te, quindi vai e colpisci!
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