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30. Jonathan Safran Foer

Creato il 19 aprile 2012 da Altovolume
30. Jonathan Safran Foer30. Un libro che ti ha commosso. 
Due libri, un unico autore. 
Ogni cosa è illuminata
Molto forte, incredibilmente vicino
Jonathan Safran Foer ha 35 anni, è ateo pare (fonte wikipedia), ha scritto due romanzi. Il primo ha vinto il Guardian First Book nel 2007 e il National Jewish Book Award, ed è stato fatta una trasposizione cinematografica. Il secondo non ha vinto nessun premio ma a breve anche di questo faranno un film.

Quando al cinema ho visto il trailer, quando ho visto che anche del secondo sarebbe stato fatto un film ho provato felicità e rabbia. Felicità perchè questo autore merita di essere conosciuto, letto. Rabbia perchè avendo letto i libri i film mi sembrano totalmente sbagliati, fuori luogo. Perchè più di tutti gli altri libri, per me questi e questo autore in particolare è impossibile renderli appieno su uno schermo. Queste storie, questi libri possono solo esistere su carta stampata: solo le parole, i capitoli, le pagine riescono ad esprimere al meglio quello che Foer vuole comunicare. L'unica loro dimensione è il libro. 30. Jonathan Safran FoerChiarisco subito che non tutti possono leggere questi romanzi, perchè sono complessi nel loro insieme, richiedono adattamento e sveltezza mentale. Il lettore medio abituato a un storia lineare e prevedibile farà fatica ad adattarsi ai salti, ai richiami, alle parole sconnesse. Perchè le storie di Foer si svolgono su più piani, in Ogni cosa è illuminata sono tre storie ad intrecciarsi, in Molto forte incredibilmente vicino due. Sono storie che a volte non si concludono e tu ci devi arrivare, ci puoi arrivare se hai osservato attentamente tutti i personaggi. Sono storie che narrano persone, eventi, luoghi, ma leggendo Foer ci porta veramente dentro questo storie, dentro i personaggi, ma senza ababndonarci, la voce che racconta è sempre la sua, ironica e compassionevole. Anche nei momenti più tragici ti può venir da ridere perchè gli occhi con cui stai guardando sono sempre quelli di Foer.Questi libri mi hanno commossa, etrambi. 

Di Ogni cosa è illuminata mi ha divertita la storia principale, quella rappresentata nel film, ma era impossibile non legarla alle altre storie, all'altra storia, quella di Brod. E' uno di quei libri dove accumuli emozioni lungo la strada, e alla fine esplodono, ma non perchè finalmente "sai", ovvero come-è-finita, ma perchè è successo, tutto quello che hai accumulato, che hanno accumulato è finito ed iniziato. E' un groviglio di emozioni di cui non vedevi l'ora di liberarti ma che allo stesso tempo fa male. Ed è bello perchè queste emozioni non sono solo tue e dei due protagonisti, ma anche di tutti gli altri. Tutti gli altri che il film ha vergognosamente tagliato, perchè era impossibile mettere tutto. La scena topica del film è questa. Ma per me è solo un bel campo di girasoli. Dietro, dentro non c'è quasi nulla.
30. Jonathan Safran FoerSu Molto forte, incredibilmente vicino ero scettica. Pensavo che Foer fosse uno di quegli autori-cometa: fatto un bel libro, vinti i premi, fatto il film, goodbye letteratura. E invece mi sono dovuta ricredere. Iniziato di malavoglia l'ho poi finito in un baleno. Mi ha commosso Oskar, ma più di lui la nonna, la sua storia. Che non so se nel film ci sarà perchè lei fa parte anche dell'altro piano narrativo. Ma anche se ci sarà rimarrò ugualmente delusa perchè lei la si capisce attraverso i suoi gesti, le sue azioni, mentre si muove nel suo spazio. Non dice molto ma fa. E per questo ha bisogno di tempo, di ricordare di decidere. E Foer gentilmente le concede tutto il tempo che deve prendersi. Mentre Oskar cerca e cerca a New York, neanche lui lo sa. Ma non è la ricerca della felicità che ci vuol far intendere il film ( o almeno il trailer), o la pace con se stessi, Oskar sta cercando qualcosa che esiste.  E' difficile spiegare i libri di Foer senza rivelare troppo, senza usare un sacco di giri di parole. Spiegare come le emozioni dei personaggi ti colpiscano davvero, arrivino davvero, di tutti, anche dei secondi, dei terzi...
Inaspettatamente mi sono piaciuti entrambi, allo stesso modo. Adesso vorrei leggere il saggio Se niente importa, ma ho seriamente paura di diventare vegetariana.

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