Marvel Italia, 1998 (USA, 1965)
“Eppure annichileresti un intero pianeta senza esitare!”
“Parli di me come un mostro! Gli umani non uccidono forse gli animali inferiori… Per cibarsene? Così fa Galactus!”
(Dialogo tra Silver Surfer e Galactus)
Stan Lee e Jack “The King” Kirby.
Inizio rivolgendovi una domanda a bruciapelo: quali sono, secondo voi, le coppie artistiche (e quando parlo di arte qui intendo un po’ tutto: cinema, musica, ecc…) che hanno segnato la storia del XX secolo?
In attesa delle vostre risposte provo a dire la mia: Lennon e McCartney, Simon&Garfunkel per la musica, Stan Laurel e Oliver Hardy, Fred Astaire e Ginger Rogers per il cinema, e sicuramente ce ne saranno altre che mi sfuggono.
Ma se penso ai fumetti, ho solo una coppia in mente:Stan Lee e Jack “the King” Kirby.
Non che nel fumetto non ci siano altre accoppiate vincenti (Goscinny e Uderzo o Berardi e Milazzo, tanto per citare due casi), ma quella dei due artisti americani non ha rivali nella storia del fumetto e, francamente, non vedo chi potrà mai raccogliere una simile eredità.
Ma che cos’hanno fatto di speciale questi due geniacci?
Semplicemente hanno rivoluzionato il genere supereroistico.
E diciamolo una volta per tutte: Superman sarà anche il primo supereroe della storia dei comics, ma fu solo con i Fantastici Quattro, nel lontano novembre del 1961, che i supereroi acquistarono la rilevanza e la meraviglia che, in seguito, catturarono milioni di lettori nel mondo.
I Fantastici Quattro costituirono il primo successo della coppia più famosa dei comics, che sfornerà un intero universo di supereroi (con super problemi), un universo straordinario a tal punto che, ancor’oggi, viene da chiedersi se per caso un simile prodigio non sia stato per caso opera anch’esso di due supereroi.
La prima apparizione di Galactus: niente nel fumetto sarà più come prima.
In realtà Stan Lee scrittore e Jack Kitby disegnatore di sicuro non hanno super poteri, e ciononostante hanno sfoderato un talento fuori dal comune e, se dubitate di quanto vi dico , allora procuratevi questo bel volume in cui fanno la loro prima apparizione altri due personaggi di culto:Galactus e soprattutto Silver Surfer, uno dei personaggi più amati dai lettori degli eroi in calzamaglia.
L’arrivo di Galactus è qualcosa che non si legge tutti i giorni. Si parte con alcune storie del ciclo degli Inumani e già si capisce che c’è qualcosa di magico in queste pagine. Poi, con la comparsa diGalactus e del suo fedele servitore Silver Surfer, arriviamo a qualcosa che è difficile descrivere in poche righe. Perché Lee racconta storie di eroi che possono esistere solo nella nostra fervida immaginazione, facendocele apparire come se fossero storie comuni, facendoci percepire le debolezze dei loro protagonisti, le loro paure e i loro sentimenti.
Ma soprattutto ci presenta degli eroi tormentati: vediamo Johnny Storm – La Torcia Umana impulsivo e sentimentale, Ben Grimm – La Cosa consapevole del suo aspetto che lo induce ad amare una ragazza cieca che non può vederlo, Susan Storm – La Donna Invisibile preoccupata per il suo matrimonio con il leader del gruppo, Red Richards – Mister Fantastic che ha a cuore le sorti dell’umanità ma che vuole anche instaurare rapporti con chi umano non è o non crede di esserlo (questa è la bellissima e toccante storia del gruppo degli Inumani).
E laddove non arrivano le parole di Stan Lee arrivano i disegni di Jack Kirby, il più grande disegnatore dei supereroi della storia, il più imitato e ancor oggi ineguagliato.
Ritmo e composizione artistica sono solo una parte del fondamentale contributo di Kirby al mondo dei comics.
Con Kirby, si entra in un’altra dimensione, con disegni ricchi d’azione, dinamismo esoprattutto un nuovo modo di concepire la composizione della tavola a fumetti. Un talento praticamente unico nel mondo dei comics, una rivoluzione artistica degna di un re. Non è un caso il soprannome “The King” con cui Kirby è conosciuto in tutto il mondo.
L’arrivo di Galactus è la più grande epopea a fumetti degli anni ’60. Stan Lee e Jack Kirby (coadiuvato nell’inchiostrazione dal bravissimo Joe Sinnott) sono al massimo della creatività.
Quando avrete questo volume tra le mani dovrete ricordare solo questo: che state per leggere qualcosa di epocale, d’irraggiungibile. 160 pagine che rappresentano, per usare le parole di Francesco Meo, “…Non solo il patrimonio più prezioso dell’universo Marvel, ma il punto di riferimento per l’immaginario pop americano…”
Quella Marvel che senza questi due fumettari geniali non avrebbe ragione d’esistere.
Curiosità
In merito al divoratore di mondi Galactus, il suo vero nome è Galan di Taa, un pianeta distrutto in un cataclisma precedente al Big Bang.
A proposito di Silver Surfer è ormai noto che il vero creatore del personaggio in questione fosse il grande Jack Kirby; “ La trama era già stata decisa ma quando Jack ha consegnato le tavole ho visto un tizio sopra un surf volante. Ho chiesto chi fosse e Jack ha risposto che Galactus doveva avere un araldo che lo precedesse.” Questo ebbe da dire Stan Lee a proposito della creazione di Silver Surfer, quasi casuale, voluta dal grande Jack “the King” Kirby. Il noto scrittore americano poi ebbe a dire anche che il supereroe ricoperto d’argento che svolazza per le galassie su una tavola da surf era il suo preferito tra tutti quelli da lui creati.
Scansa meteore, aggira asteroidi: Silver Sufer, uno degli eroi più belli creati dalla super coppia Lee-Kirby.
Edizione consigliata
Un gran bel volume quello realizzato dalla Marvel Italia. In appendice un bonus di otto tavole realizzate una trentina d’anni fa dal “Re” in persona, Jack Kirby per i cartoni animati dei Fantastici Quattro.
Inoltre alla fine della storia che ha cambiato la storia Marvel, fa la sua prima apparizione anche Wyatt Wingfoot l’indiano Comanche che diventerà lo storico comprimario della serie.
Altre edizioni
A tutt’oggi credo (ma potrei sbagliarmi) che questa sia l’unica edizione in volume della saga che ha rivoluzionato il fumetto. In passato la mitica casa editrice Corno pubblicò la prima apparizione di Galactus negli albo dei Fantastici Quattro n. 44 e 45.