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37. Chi sarebbe?

Creato il 11 gennaio 2012 da Fabry2010

Pubblicato da fabrizio centofanti su gennaio 11, 2012

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- Come si potrebbe rimediare?
- Un incidente, una catastrofe: qualcosa che rimescoli le carte, che costringa a rivedere tutto.
- Il duemiladodici?
- Balle. Una cosa vera, che faccia apparire le cose per quello che sono veramente.
- Dovremmo organizzarlo noi?
- Stai scherzando? Queste cose succedono da sole. A volte basta una persona che capisca come sia caduta in basso.
- Ti riferisci a Fausto?
- Per esempio.
Ester si appassiona a questo gioco: cambiare il mondo. Si chiede come mai lo strano personaggio abbia fiducia in lei. Non le è mai capitato. Ha fatto la civetta, fino a ora, contando sulla sua bellezza indiscutibile. Ma adesso, che succede? E basteranno i libri a modificare il corso della storia?
- Dài tanta importanza a una casa editrice?
Ha un libro tra le mani; è attratto da una pagina e non riesce più a staccarsene.
- Un incidente: che tipo di incidente?
Cosa sta leggendo? Possibile che l’abbia coinvolto fino a questo punto?
- Mi rispondi?
- Che ti dice questo cantautore?
- Non l’ho mai sentito.
- Ha avuto un successo immediato dopo il primo concerto nello stadio.
- Cosa c’è di strano?
- Lo conosco.
- Lo avrai visto in qualche spot.
Per quale motivo crede in te? Ti hanno sempre trattato come un soprammobile, un oggetto di cui andare fieri nelle passeggiate lungo il corso.
- Ti ripeto: lo conosco.
Come mai, senza che sia accaduto nulla, sei diventata amabile, stimata, degna di rispetto? I conti non tornano. E poi: se ormai non legge più nessuno, se tutti preferiscono guardare la TV, perché puntare sui libri? Chi sarà quest’uomo che si presenta senza chiedere permesso, che pensa di trasformare la vita della gente, che aspetta un evento che modifichi il quadro della storia?
- E chi sarebbe?
Perché non lo molli e te ne vai, facendogli capire che non abbocchi a chi sostiene di credere in te per raggiungere chissà quali obiettivi? Cerca di ricostruire quello che hai vissuto fino a oggi: l’incontro, i dialoghi, le vicende intrecciate tra l’indifferenza insopportabile di Arturo – alla ricerca perenne di evasione – e la speranza, o la curiosità, suscitata da questo sconosciuto: cosa vuole? Perché si è messo in testa di rivoluzionare la tua vita? Di rivoluzionare addirittura mondo?
- Allora, chi sarebbe?
- E’ mio fratello.


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