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37. Moviola

Creato il 20 aprile 2012 da Fabry2010

Pubblicato da fabrizio centofanti su aprile 20, 2012

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- Parliamo di te.
- Mi trovi interessante?
Avenue de l’Observatoire: ti piace il parco con la gente che corre, spinge le altalene, si siede sulle panchine pensando a chissà cosa.
- Ho un sesto senso quando c’è qualcosa che non va.
Uno è addirittura sdraiato, sta dormendo. Ha una cartella a fianco: uno studente che ha marinato le lezioni? Un giovane depresso lasciato dalla donna?
- E che ci sarebbe di sbagliato?
Due anziane signore chiacchierano sporgendosi l’una verso l’altra, probabilmente per problemi di udito: che avranno da dirsi di così importante? Possibile che qualsiasi pretesto sia buono per cominciare l’ennesimo racconto?
- Fammi un riassunto delle tue ultime vicende.
Due ragazzi si sbracciano agli estremi di un tavolo verde da ping pong, mentre un altro li guarda con aria distratta e un po’ annoiata.
- Le ultime vicende?
Non ti sembra tanto complicato: gli spiattelli la storia dei bambini difficili, di Mario che non parla, ma guarda con due occhi grandi che fanno stare male, di Eleonora e il suo caschetto biondo, delle vacanze al mare in cui eri geloso dei suoi amici, la tenevi stretta, troppo stretta, e quando la baciavi temevi sempre che qualcuno la prendesse e la portasse via. A un certo punto si era data al ballo, al tango per la precisione, non che non t’avesse chiesto: vuoi ballare con me? Ma tu, scemo, le avevi detto che poteva chiederti tutto tranne quello, che eri fatto per altro, e lei se n’era andata. Avevi capito che non ti aveva lasciato perché ti amava troppo, ma perché tu, stupido asino, le avevi negato la possibilità di trasformare in musica la vostra vita. Insomma, un po’ alla volta cominciavi a bere, sfrecciavi sul litorale pieno di corbezzoli e gente che scendeva in spiaggia con le corone di fiori a festeggiare chissà cosa, e bevi oggi, bevi domani, te ne facevi otto in una volta, e la strada era un serpente impazzito che mordeva le caviglie e confondevi le stelle coi lampioni e non sapevi più dire se l’amavi o l’odiavi, non ne potevi più di tutto, compresi i bambini difficili che non parlano e poi, quando meno te lo aspetti, ti snocciolano il testo completo di Bohemian Rhapsody.
- Ti sembra normale tutto questo?
I ragazzi hanno smesso di giocare: si sono accorti di voi e vi squadrano con aria divertita. Anche le signore anziane si voltano prendendosi una pausa da pettegolezzi e lamentele. Che ci sia qualcosa, in te, capace di interrompere il racconto della vita, come se la trama dei giorni si bloccasse e il giro di tango diventasse pietra e ci volesse qualcuno, magari lo strizzacervelli qui davanti, per mandare avanti il fotogramma con la parola giusta, la prospettiva rimasta nascosta fino a ora?
- A me sembra normalissimo.
Una mamma abbraccia la bambina che si era perduta nella folla e ora piange a dirotto sullo sfondo immobile del prato.


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