Due isolati più in là, Saulo decide di fermarsi. Leopoldo lo raggiunge, con la lingua di fuori per la corsa:
- Perché ti sei fermato?
- Mi è venuta un’idea.
- Sputa il rospo.
Dalla bocca di Saulo esce uno di quei rospi che s’intravedono di notte sulla strada, con possibilità minime di sopravvivere al passaggio delle auto.
- Non prendermi alla lettera!
- Non farci caso, è una delle torture cui mi hanno sottoposto: ingoiare rospi senza potermi ribellare. Ascolta: ho una notizia bomba. Giulio da Padova ha deciso di fare concorrenza alla Ricco Barocco: vuole avviare una sorta di bottega, un laboratorio dove i candidati potranno sviluppare un loro progetto narrativo. Ha convocato, all’uopo, una serie di scrittori pronti a sfidare l’ira funesta del più accreditato concorrente. Sono: Tonio Quattrini, Livia Sbalestra, Mauro Gattacicova, Mica Trasali, Tony Trascurati, Elena Mankocek, Claudio Damiasmi, Beppe Geenna, Michele Fiumi D’Inchiostro, Michele Della Piccola Mona, Gianni il Biondino e Ingorgo Vasto.
- Una squadra di tutto rispetto!
- Rispetto per tutti, tranne che per la Ricco Barocco: prevedo uno scontro frontale.
- Non potrebbero giungere a una convivenza civile?
- La concorrenza è sul prezzo. Appena uscito l’annuncio dell’impresa, Lucio Diavolini ha chiesto provocatoriamente: quanto scucite? Giulio da Padova ha rivelato costi molto inferiori a quelli del principale concorrente.
- Bisogna dire che la bottega giuliana non ha niente a che vedere con gli studi hollywoodiani della Ricco Barocco.
- La gente guarda alla sostanza: che gliene importa dell’estetica degli edifici? L’importante è diventare scrittori, l’eterna illusione su cui giocano Barocchi e Padovani.
- Hai in mente qualcosa?
- Sputo un altro rospo e te lo dico.