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40. Geenna

Creato il 21 ottobre 2010 da Fabry2010

40. Geenna

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Saulo sta per sputare l’altro rospo quando il tombino su cui poggia i piedi si apre e lui precipita con un grido soffocato. Si ritrova in una galleria in penombra, fatica a distinguere le forme di ciò che lo circonda. A pochi passi da sé scorge un cartello chiaro con la scritta: Geenna, Centraal Station.
- Geenna, sussurra Saulo, mi ricorda qualcosa. Non era la valle dove bruciavano i rifiuti, e prima ancora si consumavano sacrifici umani?
Un brivido gli percorre la schiena. Che sia arrivato il momento della resa dei conti? Sente che le torture precedenti potrebbero essere nulla di fronte alla nuova situazione. Più in là vede qualcosa di mobile, sembra un animale. Non è possibile: un cammello! La mandibola è in moto continuo, come stesse masticando qualcosa. No, sta parlando! Difficile decifrare il senso delle frasi: il suono è impastato e impreciso, come quando trasmettono interviste di persone che non vogliono farsi riconoscere. In mezzo a sillabe inarticolate gli sembra che dica: Chiunque trova l’interpretazione di queste parole, non conoscerà la morte. Saulo comincia a incuriosirsi, forse gli sta passando la paura. Si concentra per carpire il più possibile del discorso del cammello; ecco un altro grumo di senso: Ciò che si manifesta, si manifesta in noi.Tutto ciò che si manifesta, si manifesta al modo in cui ci manifestiamo noi. Ora gli pare che esageri: le parole impastate e rotte gli suonano sempre più involute e evanescenti, finché perde il filo e decide di lasciare il ruminante ai suoi sproloqui. Si guarda intorno: sulla sinistra gli appare una faccia spiritata, due occhi lo fissano come dalla carta lucida di una foto segnaletica. Ha un soprassalto.
- Chi è lei?
- Sono Beppe Geenna, il miserabile.
- Il famoso scrittore? Mica tanto miserabile: non scrive per Einaudi Stile Libero?
- Mica tanto libero; a volte nuoto a rana; i rospi non li ingoia solo lei, sapesse quanti ne ho buttati giù.
- Che ci fa qui dentro?
- Sto progettando l’assalto a un tempo devastato e vile.
- Non sarà un po’ troppo pessimista?
- Ho già composto un De profundis per l’Italia. Un altro Hitler è alle porte della storia.
- Addirittura?
- Sì, ma forse lo precederà il dies irae, il giorno del giudizio. Allora partiremo per la grande traversata nel deserto.
- Per questo alleva cammelli?
- Loro sanno, ma non basta: qualcosa li corrode dal di dentro. Tutti siamo corrosi, contaminati dai rospi che ingoiamo. Pensa di esserne immune?
Dalla bocca di Saulo esce finalmente l’altro rospo: si era fermato in gola nella caduta rovinosa.



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