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4,3 milioni di stomaci in fuga

Creato il 01 novembre 2012 da Anellidifum0

L’ex ragazzo di un mio caro amico, che incontravo in quel di Milano negli anni Zero, usava dire riguardo alla scelta della maggioranza degli italiani di affidarsi ancora una volta a Berlusconi: “Vogliono farsi governare ancora da Berlusconi? Va bene. Io rimango qui e so che sarà molto peggio per me come per tutti, ma sono disposto a rimanere fino in fondo. Voglio vedere i vagoni piombati, non foss’altro che per il gusto di poter dire: io ve l’avevo detto che sarebbe andata a finire malissimo.”

A distanza di poco più di un decennio, per fortuna i vagoni piombati non li abbiamo visti in modo letterale, ma siccome quella di Adriano era solo un’arguta metafora, non si può negare che le cose sono andate in malora esattamente come lui premoniva.

Prova ne è che oggi, stando agli ultimi dati dell’AIRE (anagrafe italiani residenti all’estero) siamo tornati a essere una società di migranti, proprio come nell’Ottocento e negli anni Venti, Trenta e Cinquanta. Ecco infatti cosa dice il grafico valido fino al 2010:

4,3 milioni di stomaci in fuga

A cui vanno aggiunti i dati dell’ultimo biennio forniti dall’AIRE, vale a dire:

Rilevazione 31/12/2010 iscritti AIRE   TOTALE   4.115.235
Rilevazione 31/12/2011 iscritti AIRE   TOTALE   4.208.977
Rilevazione 20/09/2012 iscritti AIRE   TOTALE   4.293.876

Naturalmente, nei registri dell’AIRE non sono presenti tutti coloro che hanno scelto di non iscriversi, dal momento che l’iscrizione all’AIRE è un obbligo di legge sprovvisto di sanzione e comporta una serie di svantaggi per chi, periodicamente, risiede in Italia ogni anno.


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