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Presentato come un film di medio livello con tiepidi applausi al festival di Venezia 2013, con nasi arricciati da parte dei critici e pochi pollici in su del pubblico mainstream, 47 Ronin non è di certo uno di quei film che vai a vedere con grande entusiasmo. E’ una questione di curiosità a spingerti al cinema, imbonito dai trailer molto fracassoni e lo stile esotico da Giappone del tardo medievo. Sono le scarse aspettative che spesso contribuiscono a regalarci due ore di pura empatia cinefila, quei momenti in cui stacchi il cervello e ti fai trasportare dalle immagini e dal sonoro. Vedere il film è stato come assistere a un live action del manga Inuyasha, ove i demoni che abitano le foreste sono tanto reali quanto i samurai che difendono i reami dalle minacce dell’oscurità.
I colori, i costumi, i rituali e i fondali sono elementi che ti costringono a una calda immersione nel Giappone dei primi del ’700, con un realismo e un’accuratezza nella rappresentazione che supportano il film nel suo processo di credibilità. Una credibilità che non pretende di trasformare il film in un documentario poichè con un uso massiccio della computer grafica si è cercato (con successo) di portare alla luce alcune curiose creature dai colori sgargianti e i tratti demoniaci, tipiche di qualsiasi amine giapponese recente. Keanu Reeves non brilla per solidità della sua performance e forse stona anche un po nel vederlo appaiato ad un gruppo di uomini molto più bassi di lui (i giapponesi sono bassi per natura) in vesti diverse da quelle a cui ci ha solitamente abituato. A tratti molto lento e forse anche un po noioso, si riserba di concentrare l’azione solo in alcuni precisi momenti, con un finale forse un po troppo sbrigativo e non all’altezza delle aspettative costruite in tutti i primi 70 minuti della pellicola. In particolare lo scontro tra Kai e la strega tramutatasi in feroce drago è uno scontro pacchiano e senza troppi colpi di scena. Sarebbe stato più accettabile se maggiormente coreografato, dato che era una delle scene madri tanto pubblicizzate nei trailer. Un film che avrà pure qualche pecca ma che ha due meriti: una storia fresca e lontana dai soliti clichè hollywoodiani nonchè la forza di riuscire a farti dimenticare per due ore che sei seduto nella poltrona di un cinema.




