Io amo i romani, sono così pieni di vita, così ospitali e chiacchieroni, non c’è pericolo di annoiarsi nella capitale, come non si rischia di rimanere soli se si fa tappa qui durante un viaggio in solitaria. Durante i tre giorni che ho passato a Roma ho conosciuto più gente di quanta ne ho avuto l’occasione di incontrare nella mia Venezia nello stesso arco di tempo.
C’è chi ti suggerisce un posto dove mangiare e ti ci accompagna pure, chi ti invita a feste e chi si ferma a parlare con te per il semplice gusto di farsi una chiacchierata, ma ci sono delle cose da non chiedere a un romano che è bene sapere prima di prenotare un weekend a Roma, un po’ come le cose da non chiedere a un veneziano di cui abbiamo già parlato.
MA NELLA CARBONARA CI VA LA PANNA?
Passino i rigatoni al posto degli spaghetti, ma non uscitevene fuori con la richiesta di una carbonara con la panna, NON si fa! La carbonara dovrebbe essere fatta senza olio, senza burro, con il guanciale e non la pancetta, con il pecorino romano (la ricetta originale lo richiede espressamente) e l’uovo crudo.
Fiscalissimi i romani che difendono a spada tratta uno dei loro piatti tradizionali e fanno bene, cercate di non offenderli con queste modifiche insensate ad uno dei piatti più buoni d’Italia.
INDICAZIONI
L’ho già detto all’inizio, i romani sono persone accoglienti e disponibilissime, ma non è il caso di chiedere loro indicazioni, non perchè non ve le vogliano dare, ma perchè proprio non hanno idea di come spiegarvi la strada.
Durante i miei giorni romani mi è capitato di chiedere spesso indicazioni e una sera mi sono imbattuta prima in due ragazzi giovani (che addirittura mi hanno dato del “lei” e per poco non mi nascondo in un angolo a piangere) che mi hanno mostrato la strada su Google Maps e poi in tre ragazze che mi hanno accompagnato in macchina fino a destinazione, piuttosto che spiegarmi la strada!
SCUSI, POSSO PASSARE AVANTI?
Anche questa è una delle cose da non chiedere a un romano e io l’ho scoperta per caso, in una tabaccheria vicino a Piazza Bologna. Dal momento che ciò di cui io avevo bisogno avrebbe richiesto un po’ di tempo, ho detto al tabaccaio di servire pure la signora entrata dopo di me, la sua reazione fu più o meno questa:
– “Ma tu non sei de Roma, vero?”
– No, sono di Venezia”
– “Eh, me pareva, voi del nord c’avete n’altra attitudine, ma qui se un romano prova a passà avanti, sta sicura che no se po’ fà”.
MA SEI DI ROMA? ALLORA CONOSCI MARIO?

Luogo comune ma che succede sempre e comunque, noi italiani, abituati alle nostre città relativamente piccole, ci dimentichiamo che Roma non ha proprio delle dimensioni contenuti e quindi, chiedere “ma lo conosci Mario?” non è proprio la sua… Di Mario ce ne saranno quarantamila, di Mario che lavorano nell’azienda xyz poco meno e di Mario che amano mangiare la cacio e pepe neanche stiamo a parlarne.
A meno che non siate proprio fortunati, il romano che conosca proprio quel vostro amico che si chiama Mario non esiste!
DOVE GIOCA LA LAZIO?
Ah beh, tasto dolente per ogni romano che si rispetti, l’unica squadra che si possa tifare è la Roma, punto e fine. La parola “Lazio” non deve essere pronunciata, quasi neanche in riferimento alla regione di appartenenza. Ospitare la parola “Lazio” nel proprio discorso è percepita dal romano come una sorta di bestemmia, anche se, di bestemmie, nel linguaggio parlato, se ne sentono diverse, ma questo, fa parte della cultura, non c’è proprio nulla di cui offendersi.
In realtà poi c’è l’altro lato della medaglia, e quindi guai a chi chiede “dove gioca la Roma?” perchè, se si dà uno sguardo indietro nel passato, la Lazio è nata nel lontano 1900 in una panchina in piazza della libertà in pieno centro di Roma… ma io di questioni di calcio non me ne intendo e di certo non voglio aprire discussioni.
E voi conoscete altre cose da non chiedere a un romano? Aspetto ulteriori vostri suggerimenti nei commenti!
