n.5 La kaszanka, ovvero una salsiccia composta sa sangue di maiale, grano saraceno (chiamato qui kasza, il cereale piu' utilizzato nella cucina polacca, anche come pappa per i bimbi), un po' di cipolla e aromi, si mangia grigliata. Parente del blackpudding che pero' contiene avena, sono certa di averne mangiata una versione piemontese dop a Pinerolo della quale non ricordo il nome. Il punto e' che io ooodio la kasza, che mi sa di stoppa ed e' sempre generosamente servita in Polonia con tutti i piatti di carne di maiale e cinghiale tradizionali, e peraltro non vado in giro a far la vampira, quindi com'e' che il connubio emogranosaraceno invece mi piaccia e' un bel mistero. Misteriosamente e' anche l'unica salsiccia in cui i Polacchi si sono dimenticati di mettere l'aglio
n.4 Lo smalec. Quandomi sedetti a tavola in Polonia la prima volta, era inizio agosto, c'erano 30 gradi ed avevo viaggiato da esattamente 24 ore, nutrendomi sulla via di un panino, una banana, un te' e un altro panino. Ora non posso stare a raccontarvi come fu che
n.3 La szarlotka. Avete presente l'apple pie piu' buona che avete mai mangiato nella vostra intera vita? Ecco, non era nulla di fronte a una szarlotka polacca. Per estensione si usa lo stesso nome per il cocktail composto da succo di mele e vodka zubrowka (40 vol), perche' effettivamente sembra di bere torta di mele liquida, anche se al secondo giro anziche' pieni si e' sbronzi.
n.2 I pierogi. Pesanti da digerire quanto enormi da vedere, freschi o congelati, fatti dalla nonna del Senator o dal negozio sotto casa o dal ristorante, con meno dieci gradi come gli si addice o con piu' trenta gradi come non lo si ammetterebbe mai, i Pierogi sono una bonta' polacca unica: si cuociono in padella oppure bolliti, serviti con panna acida o burro fuso, e tipicamente sono ripieni di patate e formaggio (ruskie), di funghi e cavolo oppure di carne. Per me ruskie forever. NB per gli amatori: esistono anche i pierogi dolci, tipicamente ripieni o di prugne o di fragole.
n1....il piu' gran mangiare che faccio da qando abito qui non richiede ne' cucina mia ne' dei ristornati, ma solo di aspettare la bella stagione: quintali di fragole, lamponi, more, fragoline di bosco, uvaspina, ribes nero, rosso e bianco, zurawina, e ancora altre, da consumare fresche d'estate e surgelate o elaborate in kompot o marmellate d'inverno.
Tutto l'anno e' possibile comprare succhi di ciliegia, more, mirtilli, lamponi etc nei supermercati allo stesso normale prezzo dei succhi d'arancia o d'albicocca, ma da maggio a settembre con cifre davvero modeste si possono portare a casa ogni giorno queste delizie, trovandole in vendita letteralmente agli angoli delle strade: di solito nonni coi nipotini o adolescenti che presiedono il banchetto,corredati di seggioline e ombrellone, accompagnati da qualche adulto di famiglia al mattino con la macchina carica del raccolto di un campo fuori citta'.
Le fragole sono trasportate in cestini di legno, che si vende a chi ne acquista tutto il peso contenuto (tre kg). Poi col proprio cestino si torna a prenderne di volta in volta il carico, perche' leggenda vuole che nel cestino le fragole deperiscano meno velocemente.
Quando arrivera' l'autunno passeranno alla vendita dei funghi e del miele e poi torneranno alla prossima bella stagione.
Mentre le strade di Varsavia sono ancora piene di questi banchetti improvvisati di frutti stagionali come di fiori (conclusasi la stagione primaverile dei tulipani, ora si offrono peonie, il prezzo e' sempre lo stesso, 2 zloty a fiore), la costruzione delle autostrade sulle precedenti strade statali porta alla scomparsa dei medesimi banchetti a bordo della carreggiata, la cui presenza rendeva alquanto caratteristico, mediamente pericoloso e oltremodo lungo qualsiasi viaggio in Polonia: i guidatori inchiodavano per comprare barattoli di frutti di bosco e funghi selvatici raccolti nelle foreste , ma anche uova, pelli e ciabatte di montone, formaggio di capra fatto in casa. I picchi massimo di ingorgo su entrambe le corsie si registravano in corrispondenza dei banchetti con la zuppa: ricordo ancora come poco dopo l'ingresso dal confine tedesco, quando ancora la Polonia non era parte di Schengen e il passaggio del confine richiedeva un bel po' di coda nelle feste comandate, le persone scendevano dalle auto lasciandole in mezzo alla strada e andavano a prendersi la loro scodella di zurek, come se fosse la cosa piu' normale del mondo. Molte di quelle targhe erano belga e francesi e immagino che dopo aver guidato per 700 km, quello zurek fosse il primo vero assaggio del ritorno a casa.