Un uomo è libero nel momento in cui desidera esserlo. Voltaire
A volte le prigioni non sono fatte da veri e propri muri e sbarre, ma da relazioni, situazioni, da noi.
Ho pensato a questo quinto punto perché ultimamente è una delle parole più utilizzate dai miei pazienti, e forse anche perché è un tema a me molto caro, come si può notare anche dalla copertina di questo blog. Libertà, che nell’ambito della salute e del benessere ha a che fare con la sua stretta cugina “autonomia”.
Proviamo a fare una riflessione su di noi rispondendo a questa domanda: quanto mi sento libero di fare delle scelte in cui credo, senza temere giudizio, conseguenze, sensi di colpa e ritorsioni?
Proviamo a spiegarlo meglio attraverso la storia di Michele:
Michele ha 42 anni, è sposato da 17 anni con una donna molto autonoma, sia sentimentalmente che concretamente. Definisce il loro matrimonio “abbastanza felice” se non per il fatto che a lui sembra di non essere mai importante per questa donna che sembra bastare a se stessa.
Si sente sempre in obbligo di dimostrargli il suo amore, di ricordarle quanto è importante, spesso solo per essere rassicurato sui sentimenti di lei.
Michele viene in terapia “stufo” di dover dipendere affettivamente da questa moglie, “stufo” di non sentirsi mai al sicuro e ricambiato; vorrebbe essere libero da questo vissuto che lo fa soffrire e che spesso rovina le relazioni che costruisce.