Le due merendine, quelle di metà mattinata e metà pomeriggio, hanno anche un effetto benefico sull'umore
Glicemia più bassa, meno colesterolo, minor rischio di malattie cardiovascolari ed un minore peso corporeo. Questi gli effetti benefici di chi consuma 5 pasti al giorno. Fondamentali sono i classici colazione, pranzo e cena ma altrettanto importanti sono le due merende quotidiane, in particolare per la salute dei ragazzi. A spiegarlo sono i nutrizionisti Marcello Ticca, Andrea Ghiselli, Valeria Del Balzo, Amleto D'Amicis, consulenti del sito merendineitaliane.it.
Come ha spiegato Ticca, la moderna dietoterapia consiglia di fare piccoli pasti frequenti per prevenire e combattere il diabete e vari disturbi cardiocircolatori, respiratori e digestivi. La stessa dieta, se consumata in 1 o 2 pasti al giorno, risulta più ingrassante e tendenzialmente più rischiosa che non quando viene consumata in un maggior numero di piccoli pasti.
Del Balzo sottolinea poi l'effetto benefico che le due merendine, quelle di metà mattinata e metà pomeriggio, hanno anche sull'umore: recenti studi hanno provato che i carboidrati servono anche a tenere sotto controllo lo stress perché stimolano il cervello a produrre serotonina, ovvero 'l'ormone del buonumore' che aiuta anche a stabilizzare il nostro stato d'animo.
Eppure, sottolineano gli esperti, la merenda di metà mattina viene spesso trascurata. In questo è molto importante l'esempio dei genitori che devono trasmettere ai propri bambini le corrette abitudini alimentari.
In genere lo spuntino di metà mattina, sottolinea il nutrizionista Marcello Ticca, non deve essere eccessivo per evitare di arrivare al pranzo con meno appetito, ma è utile per un miglior rendimento sia fisico che psichico nelle ultime ore della mattinata. Quello di metà pomeriggio è ancora più importante e deve servire per allontanare quella spasmodica ricerca di cibo quando si rientra a casa prima di cena o la voglia di un dolce la sera.
È in ogni caso fondamentale ricordare che la quantità di nutrienti e di energia deve essere sempre proporzionata alla quantità di movimento che si compie. “E oggi purtroppo bambini e ragazzi, oltre a dedicarsi raramente a quei giochi all'aperto che fanno lavorare i muscoli, camminano ben poco, anche perché nella maggior parte dei casi vengono accompagnati a scuola in auto e non tutti svolgono attività sportive integrative nelle ore libere”.
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