50 sfumature di.... questione di prospettive

No, non voglio parlarvi della ormai famosa trilogia. E, tanto per essere onesti, non l'ho letto (quindi non dilungatevi con decine di elogi in suo favore) e non ho intenzione di farlo. Il libro in se, anzi la trilogia nel suo insieme, vuole solo essere uno spunto per parlare d'altro. E tanto per essere precisi, sono dell'idea che ognuno possa leggere ciò che più gli va, l'importante che sia una scelta propria e non indotta da chissà quale imbonitore editoriale......
La cosa su cui voglio soffermarmi, e per farlo uso il libro che va per la maggiore in questo periodo, è il punto di vista, le differenze che nascono da un cambio di prospettiva rispetto ad un altro. Cioè: cosa spinge un libro (o in altri casi andrebbe bene un qualsiasi oggetto) di dubbia qualità a diventare un fenomeno di massa come in questo caso? Credeteci, ho provato davvero a pensarci, rifletterci, spezzare lance in suo favore e in favore di chi si spreca in accorate lodi verso questi tre libercoli, ma davvero, non ci sono riuscito. Perché, a prescindere, credo che il successo vada meritato e qui non vedo meriti, se non quelli di chi sta pubblicizzando la cosa e trasformando di fatto un libro mediocre nel successo dell'anno, se non del decennio. Com'è possibile?
Fra le mie conoscenze, non ampissime ma comunque consistenti, non conosco nessuno, e lo ripeto nessuno, che abbia letto  questa trilogia, o perlomeno il primo volume. Nemmeno uno… e in giro si sentono cifre di vendita che lievitano ogni giorno, neanche fossimo di fronte al più grande impasto per pizza della storia. Quindi, se è legittimo, vorrei che qualcuno mi spiegasse… Si sente di tutto in giro: che è il libro per eccellenza dedicato alle donne frustrate, che serve a mostrare un mondo che gli uomini non riescono ad afferrare, che è bello e scritto bene (davvero???)… dove sta la verità? Perché è ovvio, se il tutto guardato da una prospettiva diversa potrebbe anche prendere senso, acquisire un valore aggiunto che spieghi tutto questo clamore, da quello prettamente letterale non sembra possedere nulla. Ma qual'è questo punto di vista assoluto e ragionevole? Io non l'ho trovato… In un mondo in cui l'editoria fa scempiaggini di ogni genere, ci troviamo davanti a queste manovre commerciali (perché di tali si tratta) che non guardano in faccia a nulla, tantomeno al lettore, e gli fanno credere che questa sia l'unica forma di narrativa che vale la pena leggere… Oh, ma davvero? Be', si da il caso che non riesca a crederci, proprio perché di manovre simili ne ho viste fin troppe negli ultimi 38 anni. Perciò non ci casco… Io leggo tanto, a volte anche troppo visto che rubo tempo per leggere quando invece potrei fare altro, e credo di aver affinato un certo gusto e una certa capacità di scremare i libri che meritano da quelli che non valgono nemmeno la fascetta con cui sono confezionati. Va da se che non possa, e non voglia, accettare un fenomeno solo perché mi viene urlato da ogni parte il contrario…

E, questo per tutti coloro che ora penseranno che io sia contro la letteratura di genere erotico, sappiate che invece, il sottoscritto, l'erotico lo apprezza, e molto. Ma quello scritto bene… Anni fa, lo ricordo ancora, lessi Le età di Lulù, magnifico spaccato di un epoca scritto da Bigas Luna. Be', quello era un grande erotico, con una psicologia profonda quanto un oceano, uno stile che non puntava allo scioccare il lettore ma a rappresentargli una serie di situazioni vere, concrete. Quello che ho letto di 50 sfumature mi ha ricordato di più… ok, lasciamo perdere…
Mi piacerebbe, magari un domani, svegliarmi in un mondo in cui sono le vere qualità ad essere premiate, i valori reali e non quelli fittizi creati solo per rendere soldi a palate. La letteratura ha bisogno di qualcuno che sappia portare avanti i veri principi, non di chi sappia vendere la fuffa per oro. Perché si sa, la merda prima o poi viene a galla… E dopo puzza... Guardatevi questo video... così, tanto per farvi due risate!