Crediti: ESA / Hubble & NASA, con un ringraziamento particolare a Kathy van Pelt.
“Fai finta di non lasciarmi mai, anche se dovrà finire, prima o poi, questa lunga storia d’amore. Ora è già tardi ma è presto se tu te ne vai. Fai finta che solo per noi due passerà il tempo ma non passerà questa lunga storia d’amore. È troppo tardi ma è presto se tu te ne vai”, cantava Gino Paoli nel 1984. Non avremmo mai immaginato che quelle parole sarebbero tornate buone, trent’anni dopo, al Telescopio Spaziale Hubble, autore di questo eccezionale ritratto della galassia NGC4485, nella costellazione dei Cani da Caccia (i levrieri che il Boote tiene al guinzaglio e che tentano di attaccare alle zampe l’Orsa Maggiore).
E l’immagine regalataci da Hubble è davvero l’istantanea di un legame senza tempo. Una galassia dalla forma irregolare, che nella sua deformità svela un passato di “passione” dove parte di NGC4485 è stata trascinata verso una seconda galassia, conosciuta come NGC4490, oltre l’angolo destro di questa immagine.
Insieme, NGC4485 e NGC4490 formano la coppia di galassie chiamata Arp 269. Le interazioni fra le due regioni dello spazio hanno deformato il loro aspetto originario, trasformando quelle che in origine erano due galassie a spirale in due galassie irregolari. NGC4485, la più piccola delle due, rappresenta un esempio reale di quello che gli astronomi immaginano possa essere il risultato dello scontro fra due giganti del cielo, e che oggi possibile ricreare parzialmente a mezzo di modelli computerizzati che simulano l’evoluzione di eventi simili.
Ma il meglio deve ancora venire. L’interazione più intensa della collisione galattica è tutt’altro che finita: NGC4485 e NGC4490 hanno raggiunto il punto massimo di avvicinamento e stanno iniziando a separarsi. Il sentiero luminoso di stelle e le scie di colore arancione che disegnano linee informi nello spazio prossimo alla galassia è tutto ciò che le collega: un filo di perle che si estende per qualcosa come 24.000 anni luce.
Molte delle stelle individuabili in questo antico legame fra le due galassie non sarebbe mai esistito senza la “lunga storia d’amore” che le lega. Gli astronomi ben conoscono la corrispondenza che c’è fra alto tasso di formazione stellare e galassie in scontro: l’elevata concentrazione di gas e polveri nelle aree di influenza fra le galassie, innesca condizioni maggiormente favorevoli al collasso gravitazionale di nuovi astri. I viluppi di colore arancione nell’immagine, offuscati da gas e polveri, sono un chiaro esempio di questo fenomeno.
Fonte: Media INAF | Scritto da Davide Coero Borga