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Nei primi 5 minuti il match si presenta in sostanziale equilibrio, l'unica possibilità di portarsi in vantaggio passa per i piedi di Laidlaw ma il 10, al primo cap da titolare, manca il bersaglio.
Il leit motiv dei primi 15 minuti è difese fisiche e aggressive per cui il punteggio non si schioda; al 16esimo da segnalare l'ingresso in campo di Stuart Hogg, 1992 all'anagrafe, talento cristallino di Glasgow.
Il Galles palesa un po' di difficoltà in touch mentre la Scozia gioca bene soprattutto col pick and go e si guadagna, al 22esimo, il secondo calcio piazzabile, stavolta Laidlaw è preciso ed è 0 a 3.
I padroni di casa pareggiano alla mezzora con Halfpenny.
Prima della conclusione del primo tempo la Scozia approfitta del Galles momentaneamente in 14 per l'infortunio a North e imbastisce un'azione da 21 fasi che però termina a pochi centimetri dalla meta.
Il secondo tempo inizia con l'incomprensione tra Cusiter e Denton che regala una touch in attacco al Galles; pallone conquistato dai padroni di casa, 3-4 fasi e poi palla a Alex Cuthbert che sfonda la difesa di Laidlaw e segna la prima meta di giornata, Halfpenny trasforma ed è 10 a 3.
Altro errore madornale degli ospiti 4 minuti più tardi: palla malamente persa in attacco, Jonathan Davies si lancia col calcetto ma viene placcato senza palla da De Luca, inevitabile il giallo per il secondo centro scozzese e calcio che Halfpenny manda a bersaglio, 13 a 3.
Sussulto scozzese due minuti più tardi, calcio piazzato guadagnato e 3 punti grazie a Laidlaw, 13 a 6; il pallino del gioco però ritorna subito in mano ai Dragoni, in virtù anche della superiorità numerica, ampiamente sfruttata grazie alla meta di Leigh Halfpenny che lui stesso trasforma, 20 a 6.
Scozia veramente in difficoltà e Rory Lamont deve ricorrere al fallo professionale per arrestare la marea rossa, inevitabile il giallo anche per lui.
Troppo facile per Leigh Halfpenny segnare la meta che lui stessa trasforma per il 27 a 6.
Si entra nell'ultimo quarto di match con una grande azione della Scozia e solo una brutta chiamata dell'arbitro Poite nega la meta all'esordio a Hogg; il solito cuore scozzese non molla e 2 minuti più tardi arrivano in meta con Greig Laidlaw; è lo stesso mediano di apertura a trasformare il 27 a 13.
La meta sembra risvegliare l'orgoglio della Scozia ma un gran grillo talpa di Faletau spegne l'entusiasmo e regala ad Halfpenny un'altra occasione per incrementare il vantaggio, stavolta però l'ala gallese sbaglia.
L'ultimo episodio da registrare è il giallo a Gethin Jenkins a partita ormai conclusa.
Primo tempo equilibrato, poi esplode la superiorità del Galles alimentata anche dai due gialli scozzesi. I Dragoni devono rinunciare a Warburton ma recuperano un giocatore fondamentale come Dan Lydiate giustamente Man of the Match e scoprono che non hanno solo North che sfonda all'ala ma c'è anche Cuthbert, mentre Jamie Roberts è sulla strada del pieno recupero (chiedere a Strokosch).
La Scozia ha fatto la sua dignitosa partita, certo che se regali 20 minuti di superiorità a questo livello non puoi pensare di vincere le partite; penso che per loro l'unica buona notizia di giornata sia Stuart Hogg, estremo validissimo che con l'incoscienza propria del 19enne all'esordio attacca con efficacia da qualsiasi parte del campo e mette pezze decisive in difesa.
Wales: 15 Leigh Halfpenny, 14 Alex Cuthbert, 13 Jonathan Davies, 12 Jamie Roberts, 11 George North, 10 Rhys Priestland, 9 Mike Phillips, 8 Toby Faletau, 7 Aaron Shingler, 6 Dan Lydiate, 5 Ian Evans, 4 Ryan Jones (c), 3 Adam Jones, 2 Huw Bennett, 1 Gethin Jenkins.
Replacements: 16 Ken Owens, 17 Paul James, 18 Lou Reed, 19 Andy Powell, 20 Lloyd Williams, 21 James Hook, 22 Scott Williams.
Scotland: 15 Rory Lamont, 14 Lee Jones, 13 Nick De Luca, 12 Sean Lamont, 11 Max Evans, 10 Greig Laidlaw, 9 Chris Cusiter, 8 David Denton, 7 Ross Rennie, 6 Alasdair Strokosch, 5 Jim Hamilton, 4 Richie Gray, 3 Geoff Cross, 2 Ross Ford (c), 1 Allan Jacobsen.
Replacements: 16 Scott Lawson, 17 Ed Kalman, 18 Alastair Kellock, 19 John Barclay, 20 Mike Blair, 21 Duncan Weir, 22 Stuart Hogg.
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