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60. Urla

Creato il 03 luglio 2011 da Fabry2010
60. Urla

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La divisa blu, il berretto con visiera, il cinturone e le custodie per pistola e cellulare, gli occhiali scuri che cancellano intenzioni e sentimenti, ma è facile intuire che accadrà, uno spintone a Myriam che cerca di fermarli, un altro a Yehochoua, che ha appena fatto in tempo ad alzarsi dalla sedia, le sedie volano in un angolo, il tavolo in legno è rovesciato, è chiaro l’obiettivo, come animali che annusano la preda, Chochana, che ai due bruti appare un boccone prelibato, la pelle liscia, i polpacci affusolati, le cosce sode da donna abituata a camminare, i seni generosi. Mentre quello più grosso afferra Yehochoua, gli lega le mani sulla schiena e poi fa lo stesso con la madre, l’altro trascina Chochana nella stanza accanto, la colpisce con i pugni per mostrarle che ormai non ha più scampo, forse perché non c’erano sepolcri in Egitto ci hai portati a morire nel deserto? s’intravede la stanza, il vaso di fiori sul comò, non abbiate paura, siate forti e vedrete la salvezza del Signore, due quadri, un campo di fieno con i covoni pronti, gli Egiziani che oggi vedete, non li vedrete più, l’altro con il mare in tempesta e una barca fragile, sballottata dalle onde, il Signore combatterà per voi, state tranquilli, il letto in legno con la coperta a righe bianche e nere, tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare, l’armadio a tre ante in legno scuro, ecco, io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, le gambe aperte della donna che scalciano disperatamente, dimostrerò la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, la divisa blu che si dimena come un animale sulla preda, gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, il grugnito di lui, le urla di lei, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i cavalieri, e il grido che esce dalla bocca di Yehochoua, l’angelo di Dio cambiò posto e passò indietro, i muri tremano, l’enorme lampadario si stacca dal soffitto, andò a porsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele, piomba dritto sulla divisa blu che smette all’improvviso di grugnire, la nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte, si sente il rumore delle vertebre spezzate, così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri per tutta la notte, un silenzio improvviso, come se in casa, nel mondo, non ci fosse più nessuno.



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