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63. Distinguere

Creato il 06 febbraio 2012 da Fabry2010

Pubblicato da fabrizio centofanti su febbraio 6, 2012

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- Che ti ha chiesto?
- Dimentica il passato.
- E tu cosa gli hai detto?
- Che è importante, non voglio cancellarlo.
- Gli hai chiesto il nome?
- Mi ha detto di chiamarsi quasi come Fausto.
Ricordi, da bambina? Venne un uomo con gli occhiali, sembrava preoccupato. Ti disse cose strane, che allora non capivi. Ora emergono frammenti di frasi, un giorno, in pineta, ti sembrerà più facile, la vita cambierebbe, la tua infanzia triste, la solitudine che non puoi più sopportare, dimenticare tutto, come quando si spala la neve e vi si getta il sale, allora sì che procedi sicura, perché il mondo è pieno di trappole e Dio solo sa come evitarle. Dio e un altro.
- Si chiama Faust.
Ti proporrà uno scambio. Apparirà nel luogo delle memorie dolci, dove t’incontri col ragazzo, in mezzo ai cespugli di lentisco, tra le bacche di corbezzolo, perché il dolce chiama il dolce e non c’è offerta migliore di quella abbinata al piatto preferito – il risotto di Gina, quante volte ti ci porterà, davanti alla banchina, alle barche in cui pare nascondersi l’idea giusta del futuro, la risposta al tuo sguardo ancora incredulo, mamma, perché te ne vai? Non posso stare sempre qui da sola.
- Ho un appuntamento.
- Dove?
Alla casa editrice.
Tra un piatto e l’altro, il tuo ragazzo ti mostrava un libro. Cosa c’era scritto? Qualcuno doveva aver calunniato Joseph K., perché una bella mattina, senza che avesse fatto nulla di male, lo arrestarono. Ti piacque: eri tu, prigioniera di qualcosa che non riuscivi a decifrare; solo in mezzo ai pioppi e al rosmarino ti rendevi conto, mamma, ho paura di restare senza te, vado e torno, dici sempre così, chi è quell’uomo, non t’impicciare, la sentivi ancora, mentre il gufo borbottava e la luna spalancava gli occhi e lui ti stringeva, facendosi largo tra le gambe, e chiedeva cosa pensi, dove stai con la testa, non ti ci porto più.
- Vuole fartela vedere mentre salta in aria.
- Cosa?
Verrà quando meno te lo aspetti, avrai paura, ma lui farà la faccia buona. Allora dovrai scegliere. Ti dirà che c’è una soluzione, una chiave per tutto. Ti proporrà di farlo vivere, se lo desideri davvero. O di farlo morire, se hai cessato di amarlo. Dirà che lui può tutto. E’ un angelo al contrario, ma è difficile distinguere.


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