19/01/2015
Sono 63 milioni nel mondo gli adolescenti di età compresa fra i 12 ed i 15 anni ai quali viene negato il diritto di frequentare la scuola ed istruirsi: questo è quanto risulta dal rapporto congiunto Unesco ed Unicef, reso pubblico oggi a Londra per il forum mondiale sull'educazione.
In pratica il 20% (uno su cinque) degli adolescenti non frequenta la scuola, con una dispersione scolastica più che doppia rispetto alla fascia d'età corrispondente alla scuola primaria, dove un bimbo su 11 viene privato dell'istruzione.
Si parla nel computo complessivo di 121 milioni fra bambini ed adolescenti che o non hanno mai frequentato o hanno abbandonato precocemente la scuola e questo malgrado gli impegni interazionali di garantire a tutti il diritto all'istruzione entro il 2015.
Purtroppo dal 2007 ad oggi non si sono registrati progressi significativi nella riduzione del numero di minori fuori dalla istruzione ed educazione scolastica.
Purtroppo le guerre, l'esodo di profughi, la necessità di lavorare anche per i minori favoriscono questo elevato tasso di dispersione scolastica: o paesi con il maggior numero di bambini che non frequentano la scuola sono l'Eritrea e la Liberia, dove si arriva al 66% ed al 59% rispettivamente di dispersione.
Spesso sono maggiormente penalizzate le ragazze: in Pakistan ad esempio il 58% delle ragazze tra i 12 ed i 15 anni, sono prive di istruzione a fronte del 49% dei coetanei maschi.
Naturalmente un programma di iniziative sistematiche mirate ad arginare il fenomeno ed aiutare le fasce più deboli ed emarginate, richiede impegni ed investimenti economici da parte delle nazioni e degli organismi internazionali: in questo senso si muove "The out-of-school children initiative", un gruppo di lavoro e studio sul tema creato con la partecipazione di Unesco e Unicef.
L'istituto di statistica dell'Unesco ha costituito un data base, disponibile on line per monitorare i progressi nel recupero della dispersione scolastica nel mondo, con i dati di ciascuna regione e dal quale saranno attinti i dati ufficiali per valutare nel tempo l'andamento del fenomeno.
Purtroppo la dispersione scolastica con la deprivazione culturale e formativa che ne consegue, è solo uno dei problemi e dei disagi dell'infanzia vissuta in condizioni di miseria e di conflitti e guerre.