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69. Cuore di lettore

Creato il 17 aprile 2011 da Fabry2010
69. Cuore di lettore

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Teodora e Olivia lottano di nuovo: la prima stringe il collo all’altra e la incalza col braccio destro sulla schiena; la seconda cerca di divincolarsi afferrando l’altra con il braccio sinistro e spingendola forte verso sé. Nel frattempo, discutono su un tema che scatena il conflitto a intervalli regolari: il tipo di pubblico a cui deve rivolgersi l’autore. Olivia è per i giovani con le mani alzate e i volti sorridenti, i corpi in contatto involontario, il fumo che sale verso l’alto e riempie i polmoni di visioni strane, quando la musica picchia come un pugno nello stomaco e sei felice di essere sconfitto dolcemente, perché c’è una battaglia che vuoi perdere ed è quella che combatti con chi ami; oppure un pubblico da stadio, coi cappellini e il logo della squadra, gli occhiali da sole obbligatori sotto il sole che brucia le guance che masticano gomme americane, il pubblico pronto a spaventarsi con un gesto solo, come la volta che una mazza da baseball volò verso le facce della gente e nessuno capiva se l’avrebbe colpito o risparmiato: è il pubblico di un romanzo che si fa leggere, sibila Olivia mentre cerca di fare più pressione sulla schiena di Teodora. Neanche per sogno, replica l’altra: l’uditorio dev’essere composto, come i manager in abito elegante seduti su poltrone di velluto rosso, assorti in cravatte a pallini bianchi e neri, appena inclinati da una parte per dire qualcosa di ironico al vicino, oppure con la mano alle labbra per concentrarsi ulteriormente, o con la bocca che accenna a uno sbadiglio, subito represso. Con uno scatto di reni, Teodora ribalta l’avversaria e la domina dall’alto, occhi negli occhi, l’alito affannato che si fonde con l’odore della pelle, una goccia di sudore che cade sulla fronte di Olivia lasciando una traccia inumidita come un viale in mezzo agli alberi – olmi, ciliegi, ulivi? -, a metà strada fra il pianto e il riso, come ogni storia e ogni lotta e ogni cuore di lettore.



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