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72. Qui stiamo lavorando

Creato il 20 aprile 2011 da Fabry2010
72. Qui stiamo lavorando

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La Cornice azzurra. Estetica solarium. Parrucchiere. Amerigo ha lo sguardo allucinato; ora fissa un biancospino che copre la recinzione del palazzo: un arbusto ramificato con foglie romboidali e fiori di colore bianco-rosato: prova a sfiorarlo, ma ritira la mano, a causa delle spine. Si accorge dei frutti rossi, ovali; ne stacca uno e lo porta alle labbra; sta per morderlo, quando sente una voce che lo apostrofa e una mano che lo tocca sulla spalla. Un carabiniere con la camicia azzurra e il berretto nero con la fiamma gli chiede ragguagli sulla dinamica dell’incidente.
- Venivo da quella parte, assorto nei pensieri.
- Che pensieri?
- Mi chiedevo se sia possibile tradurre un testo letterario senza perdere qualcosa di essenziale.
Il carabiniere imbraccia una cartellina di colore rosso. La chiude e guarda Amerigo:
- Senta, parli come mangia. Devo sapere se lei fosse distratto.
- Sono sempre distratto: passando davanti ai negozi, mi chiedo quale sia la traduzione giusta delle insegne. Per esempio: come si dovrebbe tradurre, in inglese, Estetica solarium?
Il militare riapre la cartella e registra qualcosa.
- Posso sapere cosa sta scrivendo?
- Il conducente era distratto.
- E se si fosse distratto chi attraversava la strada senza controllare?
- A lui non posso chiederlo: forse è già morto.
- Quindi non si potrà mai sapere chi fosse più distratto.
- Le interessa quello che le succede intorno?
- Cerco d’interpretarlo: ora, per esempio, mi chiedo se a lei importi sapere chi fosse più distratto: insomma, di chi sia la colpa.
Il carabiniere continua ad annotare.
- Cosa sta scrivendo?
- Il conducente è recidivo.
- In che senso?
- Continua a distrarsi; e cerca di distrarre anche il pubblico ufficiale.
- Cerco di riportarlo alla realtà.
- Qui, se c’è uno reale, sono io.
- Mi ha preso per un personaggio da romanzo?
Il militare riprende a redigere il verbale.
- Cosa sta scrivendo?
- Il conducente non è in sé.
- Non sono mai in sé i personaggi dei romanzi. Vivono nella mente del lettore: è lui che guida l’auto e passa in rassegna i negozi che scorrono dal finestrino: La Cornice azzurra. Estetica solarium. Parrucchiere. Se un pedone distratto attraversa la strada all’improvviso, il lettore sa già che l’autista non potrà evitarlo. La colpa è di chi si aspetta qualcosa che risponda alle sue attese, come lei, che ha già deciso cosa scrivere, prima ancora di capire.
Il carabiniere ha chiuso la cartella rossa: si è accorto della piccola folla che sta ascoltando tutto.
- Fate largo, largo! Qui stiamo lavorando!



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