Pubblicato da fabrizio centofanti su febbraio 20, 2012
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Chi sarà a quest’ora? Non aspetti nessuno. La casa è triste, da quando ci stai solo. Hai sperato, di tanto in tanto, che qualcuno arrivasse all’improvviso. La tua vita si svuota a poco a poco, ma non lo ammetterai. Chi può prendersi cura di uno come te? Pensi che se ti sentissi domandare come stai andrebbe tutto meglio. Invece insisti a macinare obiettivi troppo grandi. Sei ancora l’antagonista di tuo padre, avverti il suo fiato, la sua ombra, il sorriso sarcastico che accompagna il ritornello: buono a nulla. Perché non ci fai pace? E’ morto, ma il fantasma ti segue ovunque vai, ti costringe a fuggire dai legami troppo stretti, a cercare palcoscenici nuovi per dimostrare a te stesso che puoi vincere, che non sei così incapace. Parlaci, digli che hai capito: voleva stimolarti a diventare quello che sei oggi; digli, però, che non era la vita che cercavi, hai bisogno di affetto, di qualcuno che ti baci prima di dormire e permetta di sognare qualcosa di più bello. Mettilo seduto avanti a te. Papà, ti chiedo di ascoltarmi. Non risponde? Tu parlagli lo stesso.
- Buonasera.
- Buonasera. Siamo quelli della scorta.
- Quale scorta?
Ho scoperto che la vita è un’altra cosa. Non m’interessa più il successo. Voglio qualcuno da amare e che mi ami. Non risponde? Parlagli lo stesso.
- Le è stata assegnata d’ufficio, per la faccenda della bomba.
- Quale bomba?
Tutto quello che ho imparato sta crollando. Non m’importa di essere il migliore. Migliore di chi? Di te? Non intendo gareggiare. C’è altro, nella vita.
- La bomba alla casa editrice. Possibile che non lo sappia?
Ti sembra tempo perso, ma non farti scoraggiare. Digli che sei disposto a tutto pur di intrecciare di nuovo qualche filo, un legame che duri, che non sia il palliativo di una solitudine che non puoi più sopportare.
- Non ne so nulla.
Che hai deciso di far saltare tutto, perché non ti serve essere il capo, anzi, hai la nausea del potere.
- Comunque è obbligatoria: c’è l’ordine del magistrato.
Che hai sognato di avere un padre che ti abbracci e dica figlio, ti amo come sei.