Magazine Cultura

78. Sulla soglia

Creato il 03 giugno 2012 da Fabry2010

Pubblicato da fabrizio centofanti su giugno 3, 2012

da qui

Che fine ha fatto Filippo? Ti sembrava di aver trovato la persona giusta e invece ti ritrovi nella stanza dalle luci blu, con un letto sospeso a mezza altezza, lampade a grappoli che calano dall’alto come meteoriti, messaggi d’altri mondi, che non riesci a decifrare. Che sia tornato tutto come prima di partire per Parigi, quando hai provato a cambiare la tua vita, mostrando a te stessa di saper reagire, di non cedere alla rassegnazione dei concorsi persi, degli studi interrotti, dei sogni sfumati uno dopo l’altro? No, non può essere, ti alzi di scatto e ti rivesti in fretta, come se il futuro dipendesse dalla decisione immediata di non farsi risucchiare dal passato, di dire basta ai fallimenti annunciati in largo anticipo. Esci dalla stanza come in preda a un fuoco sacro: lo troverai, costi quel che costi, gli chiederai che cosa voglia dalla vita e cosa voglia da te. Sei intimidita dal lusso dell’hotel, senti il bisogno di un rifugio, di una via di fuga, annaspi, in cerca d’aria. Al colmo dell’angoscia, ti accorgi di una porta aperta, quanto basta per poter sbirciare e vedere qualcuno seduto al tavolino. Ti fermi, come attratta da un campo gravitazionale irresistibile. Sta scrivendo. Sei tentata di bussare: con quale scusa? Potresti chiedergli una pillola per il mal di testa, oppure se conosca un ristorante italiano dove si mangi bene e non si paghi troppo. Chi può essere? Perché la porta aperta? Aspetta qualcuno? Ha bisogno di stimoli per la sua scrittura? Magari è un romanziere, ne sa una più del diavolo e potrebbe consigliarti. Sì, busserai, ti sei convinta. Ma se fosse un maniaco, un serial killer che adesca le vittime lasciando uno spiraglio aperto come specchio per le allodole? Se sotto il letto avesse già nascosto due o tre cadaveri di donne?
- Può entrare, se desidera.
Sei incastrata, non si torna indietro. Cos’hai da perdere, in fondo, che t’importa di morire? Pensi a Filippo e ti chiedi per quale motivo sia sparito, lasciandoti sola con un uomo che ti chiama senza alzare le dita dal computer, magari scrive di te che ti affacci nella camera, pensando di non essere notata, e invece lui si accorge di tutto, che scrittore sarebbe, altrimenti? Ti ha detto che puoi entrare, è probabile che descriva la scena di te impietrita sulla soglia, un personaggio di cui non si sa se troverà la soluzione ai suoi problemi, sarà assassinato o incontrerà l’amore della vita che lo aspetta là chissà da quanto, perché il bello di un romanzo è che non sai mai cosa succeda nella pagina seguente, ammesso che abbia il coraggio di girarla.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :