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8-13 marzo 2011: TRITTICO Lavoro teatrale composto da tre brevi testi “Torino-Bacau-Roma” “Cara Medea” “Una casa razzista”

Creato il 04 marzo 2011 da Sarettacecia

Dall’8 al 13 marzo al Politeama Rossetti nella sala Bartoli andrà in scena

TRITTICO

8-13 marzo 2011: TRITTICO Lavoro teatrale composto da tre brevi testi “Torino-Bacau-Roma” “Cara Medea” “Una casa razzista”

Lavoro teatrale composto da tre brevi testi “Torino-Bacau-Roma” “Cara Medea” “Una casa razzista”

Di: Antonio Tarantino
Scene: Elena Bianchini e Federica Francolini
Costumi: Elena Bianchini e Federica Francolini
Regia: Cristina Pezzoli
Produzione: Porto Venere ArcipelagoTeatro – Il Mulino di Amleto
Interpreti: Gilda Postiglione, Antonio Tarantino, Oreste Valente

La drammaturgia nient’affatto pacificante ma fortemente significativa di Antonio Tarantino, uno degli autori di spicco della drammaturgia contemporanea europea, ci ha stregati per la prima volta a chiusura della scorsa stagione, quando Antonio Calenda ha diretto il suo La casa di Ramallah. Ritorna nel cartellone altri percorsi, a mettere le nostre coscienze davanti alla realtà che ci circonda, ma che troppo spesso vediamo distrattamente, senza osservare, senza prendere posizione.

8-13 marzo 2011: TRITTICO Lavoro teatrale composto da tre brevi testi “Torino-Bacau-Roma” “Cara Medea” “Una casa razzista”
Trittico è infatti un collage di microdrammi, di cui l’autore è anche interprete assieme a Gilda Postiglione e Oreste Valente, diretti da Cristina Pezzoli. Lo spettacolo tratteggia un affresco di piccole e umili vite, di un’umanità troppo invisibile eppure sempre più presente: in Torino-Bacau-Roma due derelitti, un anziano ex operaio torinese e una giovane migrante romena priva del permesso di soggiorno, intrecciano fra egoismi e tenerezza le loro solitudini. In Cara Medea invece una madre assassina reduce dalla galera e dai lager nazisti, percorre l’Europa sconvolta dalla guerra, alla ricerca di un passato dove il mito è stato annientato dalla forza brutale del tempo. E dopo un breve intermezzo, dove protagonista è il cinismo mediatico, in Una Casa Razzista, un anziano ormai vicino a un gesto estremo ritrova la vita e la compassione aprendosi all’umanità povera e vessata che lo circonda. «Se il nostro mondo è una prigione – dice Tarantino – lo è perché la prigione è in noi».

LINK UTILI:

  • Per maggiori informazioni sullo spettacolo e costi Politeama Rossetti (fonte delle info e foto)


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