Anna Lombroso per il Simplicissimus
In questi giorni frequentemente molti dei sorpresi dalla crisi fanno esercizio di lugubre pragmatismo per giustificare l’assenza di critica e creatività politica. Altri invece esplicitamente uniscono al giubilo per la caduta del piccolo despota, la vibrante soddisfazione per l’ascesa di Monti.
A nessuno sembra venire in mente che forse sarebbe più realistico esercitare quel po’ di democrazia che ci resta per chiedere al successore di non eseguire ciecamente quello che aveva malauguratamente predisposto i governo cadente, ma di orientare scelte e programma non solo per rassicurare i mercati e compiacere le cancellerie. Ma per riavviare l’economia e mettere i puntelli al welfare condizione necessaria per la crescita ben più del salvataggio delle banche e del sisignore a manomissioni delle relazioni industriali che non è comprensibile quale demiurgico effetto avrebbero sullo sviluppo.
Ma pare che pensare di usare la rappresentanza per orientare le scelte politiche del governo appartenga al mondo fantastico e visionario che non si addice più nemmeno a Vendola. È strano, perché negli ultimi anni gli stessi che oggi fanno del sano realismo si sono convinti che le domande di Repubblica, Annozero, Saviano, Fazio potessero avere l’effetto di smascherare l’imperatore nudo sotto l’ermellino e sollevare coscienze e animi.
E allora perché non essere pragmatici e chiedere a Repubblica di riprendere quella miracolosa tradizione e porre delle domande al nuovo governo, prima ancora che si insedi così magari qualcuna delle sollecitazioni finisce per essere accolta come espressione di un senso comune?
1) Il governo pensa di portare avanti quella modifica delle relazioni industriali che aprirebbe la strada alla frammentazione dei contratti di lavoro e delle associazioni sindacali e che renderebbe in pratica insignificante la presenza a livello nazionale dei sindacati confederali?
2) Il governo ritiene di proseguire l’opera di smantellamento dell’articolo 18? Che di fatto abolisce lo Statuto dei lavoratori e con esso un numero imprecisato di disposizioni di legge che disciplinano ogni aspetto immaginabile dei rapporti dndi lavoro.
3) Il governo intende introdurre un’imposta patrimoniale straordinaria con il vincolo dell’utilizzazione del prelievo in un forte di investimenti e ricerca?
4) Il governo intende mettere mano al conflitto di interesse?
5) Il governo intende ridurre il numero dei parlamentari?
6) Il governo si propone di affrontare la questione della soppressione delle province?
7) Il governo intende introdurre dispositivi per la tassazione dei capitali “scudati” rientrati con il condono tombale?
Ho deciso di essere realistica, le domande suggerite sono solo otto, ma purtroppo temo che nessuno comprerà un paginone pubblicitario per offrirle al dibattito. Come d’abitudine è meglio non disturbare il manovratore.