80 euro in più da maggio: è realtà il piano di Renzi

Creato il 22 aprile 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online
apr 22, 2014    Scritto da Matteo Rinaldi    Politica 1

80 euro in più da maggio: è realtà il piano di Renzi

“Abbiamo sconfitto i gufi”. Commenta così il premier Matteo Renzi riguardo alla sua vittoria per inserire 80 euro in più nelle buste paga degli italiani.
“Diamo gli 80 euro in busta paga fin dal mese di maggio. Il taglio all’Irpef è strutturale e riduciamo l’Irap del 10%” che scenderà al 3,5%. Tutto senza toccare la Sanità”.
Gli stipendi dei cittadini saliranno da maggio grazie al bonus che non toccherà le aliquote Irpef. Né ci sarà alcun intervento sui contributi.

“Ridiamo agli italiani quello che è degli italiani, stringendo la cinghia alla politica” ha detto ancora Renzi, aggiungendo che, siccome il Senato ha l’autonomia decisionale sugli stipendi del proprio organico, ricorda che che “non sarebbe male allinearsi. Magari dando un tetto massimo”.

Pareri favorevoli dalla Cgil, che vede con ottimismo l’aumento in busta paga e la decisione di non toccare la Sanità. Non altrettanto felice Raffaele Bonanni (Cisl): “Bene il taglio Irpef, ma Renzi ha mantenuto la parola a metà: il problema degli incapienti e delle partite Iva ci preoccupa”.
Il Governo ha infatti deciso di non includere nell’aumento delle paghe a chi ha reddito troppo basso per fruire delle detrazioni delle tasse. L’ultimo contributi agli incapienti risale al 2007.
Negativa e critica la Lega Nord. Per Matteo Salvini questa manovra è solamente un trucco elettorale: “Non si è pensato a esodati, disoccupati e pensionati” e promette “Se gli italiani ci danno 500mila firme, licenziamo Renzi e aboliamo la riforma Fornero”.
Luca Zaia, presidente della rezione Veneto, si scaglia contro il provvedimento: “In questo modo si discriminano i lavoratori a partita Iva, che non sono di serie b ma vengono trattati come tali”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Forza Italia, che definisce Renzi attraverso le parole di Maurizio Gasparri un “comico toscano che fa l’annunciatore di clamorose bugie”.
E la Santanché rincara: “Peccato che Renzi continui a dimenticarsi della parte produttiva del Paese, come ad esempio tutte le partite Iva, i piccoli artigiani, i commercianti: per loro il governo è sempre una sanguisuga”.
Il Movimento5Stelle non demorde e mantiene le sue posizioni: “Mentre il Premier fa i soliti annunci” hanno comunicato i deputati cinquestelle “la recessione non accenna a mollare la presa e i cittadini non ne possono più degli annunci a vuoto dei governi dei partiti”.

Le coperture per il provvedimento sono pari a 6,9 miliardi di euro, che salgono a 14 alla fine dell’anno prossimo.
Questi soldi vengono recuperati dalla decisione, sempre del Governo, di ridurre a cinque il numero di auto blu per ogni ministero. “I sottosegretari andranno a piedi” ha detto il premier “e anche se sarà un guadagno di pochi milioni di euro, è un modo per ridare credibilità alla politica”.
Il tema della credibilità ritorna anche quando il premier annuncia che i manager pubblici non potranno prendere più dio 10 volte lo stipendio dei loro dipendenti. Provvedimento già rinominato “norma Olivetti”. Rapido calcolo: al massimo 240mila euro annui. E a venire tagliati saranno anche gli stipendi della magistratura: da 311mila a 240mila euro.
Imposto anche un limite per l’acquisto degli F35 e tagli alla Difesa per 400 milioni di euro.
Altri importi verranno recuperati dalla tassazione sulle plusvalenze che le banche hanno registrato con la rivalutazione delle quote di Bankitalia (1,8 miliardi).
600 milioni arriveranno dalla maggiore Iva legata al pagamento dei debiti della Pa. La Rai dovrà contribuire con un assegno da 150 milioni.


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