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84. Da sola

Creato il 09 giugno 2012 da Fabry2010

Pubblicato da fabrizio centofanti su giugno 9, 2012

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- Cosa stai cercando, Dante?
- Psicologi e preti fanno sempre le stesse domande.
Riesce a metterti in crisi, questo Nino. Già, che cosa stai cercando? A volte, ascoltando musica, ti sembra di capirlo. Il Liebestod, per esempio, ti ossessiona: spalanca un orizzonte che insegui e ogni volta ti sfugge dalle mani. E’ vero che per tutti c’è un sogno sepolto in fondo al cuore? E perché quello tuo fatica a rivelarsi? Ci vorrebbe il coraggio di lasciare tutto, dimenticare Sonia, Eleonora, i bambini difficili, la vita, così come l’hai gestita fino a ora; lanciarti, seguire la voce che canta, che ti attrae. E se fosse un’illusione, se essere fedele alla tua stella significasse perdere per sempre il poco che rimane? Sei aggrappato alle immagini della memoria: Eleonora col bikini nero e tu che la stringi sempre più, fino a farla ansimare; il grammofono che gracchia l’adagietto di Mahler, la sala dei concerti, dove il padre di Sonia ascolta estatico e non si accorge che la prendi per mano, che riesci perfino a darle un bacio.
- Sono le domande che permettono di vivere.
E i fuochi sulla spiaggia, il giovane dai capelli rossi che Eleonora ha lasciato per te, il senso di colpa, gli amplessi infiniti nella casa in riva al mare, la salita in ascensore dove ti ravvii i capelli e studi uno sguardo interessante, l’ultima suonata al campanello, le parole d’addio, il bacio lungo una vita, al punto che senti ancora le sue labbra premute sulle tue, e le altre mille luci che si sono accese per un attimo; ma ora che Nino ti chiede cosa cerchi, ti sembra che nulla di tutto questo sia la meta, c’è qualcosa che sfugge e si nasconde, in quella voce, come se vivere fosse rincorrere un inizio, per scoprire che ogni inizio già prevede la fine, il gesto brusco, il rifiuto che ferisce, il nome pronunciato sul più bello, nel mezzo dell’orgasmo, e lei si alza di scatto, si riveste in fretta, s’accorge di aver puntato tutto sul numero perdente, come te, perché tutti siamo attratti un giorno o l’altro dalla voce che canta, e allora, Nino: dimmi anche tu che cosa cerchi, se ti rendono felice le domande che mettono in crisi i tuoi clienti, se non bari, facendo balenare un orizzonte che non c’è; perché è chiaro che il punto in cui la terra tocca il cielo nessuno l’ha trovato, e un sogno è solo un sogno e tuttavia la senti, quella voce, ancora gracchia nella puntina del grammofono, ma un istante dopo sarà altrove, scenderà dall’auto, tra le luci dei locali e il mare che respira a fatica, oltre i corbezzoli, e vorrà camminare da sola – da sola – sulla strada.


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